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Ambiente, Ferrara (M5S): “Operazione Deep a Reggio conferma anni di denunce”

“I rilievi emersi dall’operazione Deep 1 continuano a confermare quanto da anni denuncio: in Calabria chi dovrebbe occuparsi della depurazione, al contrario, spesso inquina”. E’ quanto dichiara l’eurodeputata Laura Ferrara (M5S) alla luce dell’operazione condotta dai Carabinieri in provincia di Reggio Calabria, con il supporto dei militari dell’Arma Forestale e dei Cacciatori per contrastare l’inquinamento ambientale. “Risulta molto pesante – continua – il bilancio di questo secondo blitz, sono ben quattordici gli impianti non a norma, tre dei quali posti sotto sequestro, cosi’ come e’ stata sequestrata una stazione di sollevamento delle acque reflue e un canale collettore. Allarmante e’ poi il dato relativo alle plurime violazioni in ordine alla normativa sul corretto smaltimento dei residui di produzione e lavorazione da parte di attivita’ produttive. Ben 29 quelle sequestrate. Gia’ con l’avvio nelle scorse settimane di questa vasta e capillare operazione di controllo partita nel vibonese era chiaro qual era e continua ad essere il modus operandi che ha causato lo stato di grave inquinamento e degrado dei nostri mari”.

“Come ho piu’ volte denunciato – prosegue – proprio su dieci aree del litorale della citta’ di Reggio Calabria dal 2014, permane un’ordinanza sindacale di divieto di balneazione a causa di inquinamento. Una situazione mai sanata che potrebbe trasformare questo divieto da temporaneo a permanente. Da calabrese, prima ancora che da rappresentante nelle istituzioni – spiega – che da anni porta avanti denunce e proposte in materia di depurazione, seguo con interesse questa complessa operazione che presto interessera’ tutte le aree costiere calabresi. Non posso che ringraziare l’Arma perche’ a questi controlli affianca da tempo azioni di lotta e contrasto ad ogni forma di inquinamento ambientale. La nostra regione ha un ecosistema ricchissimo, attrattivo e diffuso ma e’ stato saccheggiato e danneggiato negli anni, le istituzioni sono state spesso sorde, cieche e mute rispetto a fenomeni di grave inquinamento. La politica – conclude – deve ora tutelare questo enorme lavoro portato avanti dalle forze dell’ordine, mettendo in campo azioni virtuose affinche’ il ciclo depurativo in Calabria funzioni a regime ovunque restituendo cosi’ un mare sano alla Calabria e ai calabresi”.

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