“La Provincia di Cosenza sta vivendo una fase particolare: nel mese scorso, una nota dall’ufficio personale dell’Ente comunicava ai dirigenti dei settori che, nell’ottica del contenimento della spesa, era necessario sospendere, con decorrenza immediata, tutti i vari istituti contrattuali relativi al salario accessorio dei lavoratori.
La vicenda si inserisce nel contesto del ridimensionamento degli Enti locali, che gli ultimi governi stanno perseguendo al solo fine di comprimere le spese, senza alcun progetto complessivo in merito ai servizi pubblici.
La “Riforma sulle Province”, voluta dal governo Renzi e dal suo ministro Delrio, la trasformazione delle stesse in Enti di secondo livello e il progressivo depauperamento economico e svilimento amministrativo, avrebbe dovuto anticipare la loro definitiva soppressione, con il successivo referendum costituzionale.
Una campagna populistica e mediatica ha dipinto le Province, Enti di rango Costituzionale e fortemente ancorati alla storia di questo Paese, come “inutili”, superflui ed inefficienti, campagna che si è accompagnata alla continua denigrazione dei dipendenti e del ruolo del pubblico nel fornire servizi ai cittadini. La sconfitta del governo Renzi, del referendum costituzionale e del suo progetto di ridisegnare l’architettura del Paese sulla base dei diktat provenienti dall’Unione Europea e basati su una politica di austerità e tagli della finanza pubblica, non ha tuttavia scongiurato i rischi legati alla sopravvivenza di questi Enti, segnati da una situazione di ridimensionamento funzionale e contestuale blocco nell’erogazione dei servizi, pur importanti, che rimangono in capo all’Ente: viabilità, edilizia scolastica, pianificazione e ambiente.
La situazione che oggi vive la Provincia di Cosenza, pur se figlia di quella stagione, sembra essere divenuta dal punto di vista economico ulteriormente aggravata, anche alla luce di quanto deciso nell’ultimo consiglio provinciale, con il riconoscimento di debiti fuori bilancio.
La FP CGIL di Cosenza esprimere la propria preoccupazione per le risorse destinate ai lavoratori, anche perché i vari istituti contrattuali per l’anno 2024, non sono stati ancora concordati con le organizzazioni sindacali, sebbene siano state fatte specifiche e reiterate richieste alla parte pubblica per conoscere il fondo del comparto, rimaste tuttavia del tutto inevase.
L’inquietudine dei lavoratori dell’Ente è tangibile, di fronte ad una sostanziale diminuzione delle risorse loro destinate e che, comunque, già non garantivano il confronto con le retribuzioni di altri comparti né tantomeno reggevano il raffronto con la media dei salari dell’ Unione Europea.
Come detto, dalla scellerata contro riforma Delrio, le Province navigano in un mare tempestoso, fatto di tagli ai trasferimenti, ipotesi di smantellamento e debiti fuori bilancio, ma riteniamo però non più sopportabile che a pagarne le spese siano sempre i lavoratori, soprattutto i più deboli. Lavoratori che con professionalità e spirito di sacrificio stanno continuando a lavorare per rispondere alle esigenze della collettività e dare risposte ai bisogni del territorio.
Per tutto quanto sopra, reiteriamo le richieste di confronto e lanciamo un appello al presidente della delegazione trattante affinché ci convochi e chiarisca lo stato economico dell’Ente, ci informi sulla consistenza del fondo del personale e consenta alle OOSS, nel rispetto delle prerogative sancite dal contratto nazionale, di dare risposte ai lavoratori.
La FP CGIL di Cosenza non intende recedere dal difendere salario e diritti di chi rappresenta, pur sottolineando il profondo senso di responsabilità che guida ogni nostra proposta e iniziativa”.
Così in una nota la FP CGIL Cosenza.