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Il sindaco Caruso sarà a Napoli alla manifestazione di protesta contro l’autonomia differenziata proposta dal ministro Calderoli. A Cosenza intanto si aprirà il dibattito nel Consiglio comunale

“Sarò a Napoli venerdì 17 Marzo, nell’anniversario dell’Unità d’Italia, a manifestare per i diritti di Cosenza, della Calabria e del nostro Mezzogiorno, insieme a tutti i Sindaci del meridione”. Lo afferma il sindaco Franz Caruso che si pone in Calabria alla testa di una battaglia di democrazia e di unità del Paese contro il progetto di Legge per l’autonomia differenziata proposto dal leghista Roberto Calderoli nella sua qualità di Ministro  per gli Affari Regionali del Governo Meloni.
“A Cosenza – prosegue il sindaco Franz Caruso – terremo alta la guardia e ci batteremo senza se e senza ma contro il modello di autonomia differenziata proposto dal Decreto Calderoli che è inaccettabile perchè penalizza enormemente i nostri territori, le nostre regioni, ma soprattutto le nostre comunità. In particolare sarà una mannaia che avrà pesantissime ripercussioni su settori strategici della vita pubblica delle nostre popolazioni, quali l’istruzione, i trasporti, l’ambiente e la sanità. In quest’ultimo caso, il regionalismo differenziato mette a rischio anche l’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come diritto, soprattutto in Calabria dove la sanità non solo è commissariata da oltre un decennio, ma dove il debito aumenta anno per anno senza riuscire a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. Su questi temi sarà convocato già nei prossimi giorni un consiglio comunale di cui ringrazio il presidente, Giuseppe Mazzuca, anch’egli in trincea a difesa dei diritti dei cosentini e dei calabresi contro una scelta divisiva per il nostro Paese”.
“La Calabria – conclude Franz Caruso – se dovesse passare il DDl Calderoli pagherà un prezzo altissimo perché non c’è nessuna garanzia sulla copertura dei LEP. Io non  sono contrario in linea di principio all’autonomia, per come prevista dalla nostra Carta Costituzionale,  se si basa su criteri oggettivi rispetto alla specificità dei territori, capaci, quindi, di mettere tutte le Regioni nelle stesse condizioni di partenza e di garantire i presupposti  di unità del nostro Paese. L’attuale proposta di legge, invece, mozza le gambe a qualsiasi ipotesi di concorrenza da parte del Mezzogiorno, e soprattutto della Calabria, con le regioni più ricche e sviluppate del Nord. Il divario, pertanto, crescerà ancora di più ed a farne le spese sarà l’Italia tutta. Non ci può essere crescita e sviluppo del Paese se si corre a due velocità. Ecco perché la mobilitazione, io penso, debba essere complessiva e non dovrà essere arginata da stucchevoli posizioni partitiche”.
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