di Roberta Mazzuca – Ha scelto l’Università della Calabria, luogo di formazione e di speranza nel futuro, la candidata alla Segreteria nazionale del Partito Democratico Elly Schlein, per incontrare i suoi elettori in un mini tour che toccherà nella stessa giornata anche le città di Catanzaro e Reggio Calabria: “Siamo in un luogo di conoscenza, con questi due ragazzi appena laureati, ed è un segnale di speranza”. Esordisce così nell’incontro tenutosi questa mattina nel campus di Arcavacata, nella piazza antistante il TAU (Teatro Auditorium Unical) e il Liaison Office d’Ateneo, alla presenza di studenti, rappresentanze istituzionali e politiche, e due giovani neo-laureati a cui non manca di augurare un roseo futuro.
Un luogo che delinea da subito uno dei temi principali dell’attività che intende intraprendere, a difesa della scuola e dell’università pubblica, e dei diritti di ogni studente, anche quelli fuori sede: “Ci batteremo da subito per cambiare la legge elettorale e garantire il diritto di voto ai fuori sede”.
Il mondo della scuola, dunque, che richiama a sé anche quello del lavoro, e rispetto al quale Schlein focalizza l’attenzione sulla lotta alla precarietà: “Se c’è una questione su cui si è fratturato il rapporto tra questo partito e i suoi mondi di riferimento è sicuramente il lavoro. Siamo un Paese in cui il 62% dei lavoratori sotto i 24 anni conosce solo contratti a termine. Dobbiamo essere il partito che fa una battaglia contro la precarietà. Ma facciamo una cosa in più, una legge sulla rappresentanza per spazzare via i contratti pirata. Non voglio più sentire un politico in Italia che prende in giro i giovani perché escono tardi di casa, se non si rende conto che i giovani della mia generazione e di quella dopo per il 13% non arrivano a 900 euro al mese anche quando trovano lavoro. E che futuro si può costruire? Abbiamo un governo che parla di crisi della natalità e non capisce quanto è connessa alla precarietà”.
Passa, poi, al tema ambientale, altro cavallo di battaglia dell’azione politica che intende intraprendere: “Ci vuole programmazione territoriale, ci vuole l’attenzione a capire che l’energia pulita e rinnovabile ha ridotto i suoi costi di produzione, e quindi può essere un’opportunità importante. Serve anche dire che non possiamo lasciare soli gli agricoltori davanti alle offerte di grandi multinazionali che vogliono stendere una distesa di pannelli solari sulla loro terra. Non è così che faremo la transizione energetica”.
Un PD più coraggioso promette, reclama, sogna Elly Schlein, “in cui non si spendano più 22 miliardi di euro ogni anno nei sussidi ambientali dannosi, che chiedesse una legge di contrasto al consumo di suolo, che si battesse per non spendere più di quattro volte dopo le emergenze quello che invece investiamo nella prevenzione del dissesto idrogeologico”.
“Disseminiamo il Paese di cantieri di cura, che possano dare lavoro e fare prevenzione”.
“Sogno un partito in cui ci sia una leadership femminile ma anche femminista, che vuole costruirsi intorno una rete di persone più competenti e non quelle più fedeli. Sicuramente su questi temi si è scucito qualcosa, e noi siamo qui per ricostruire. Abbiamo dei circoli su tutto il territorio e devono rimanere aperti, perché voglio guidare un partito in cui nessuno si senta padrone né dei circoli, né delle tessere, né delle persone. Saranno aperti al confronto con le reti associative, il mondo sindacale, il terzo settore, le professioni”.
“Il Governo Meloni? Contro i poveri, il riscatto del Sud, e la sanità pubblica”
Chiare, infine, le idee in merito al governo Meloni, sul cui operato è scettica e del tutto contraria: “Hanno abolito il diritto di cittadinanza, colpiscono i poveri anziché contrastare la povertà. Sono quelli che vogliono estendere le maglie della precarietà. Noi siamo contrari. E dobbiamo lottare contro questa idea pericolosa dell’autonomia differenziata. Compatti, perché quel disegno vuol dire una cosa precisa, ossia fotografare le disuguaglianze territoriali e perpetrarle per sempre. Bisogna ricucire quei dati per cui chi nasce a Bologna ha un’aspettativa di vita più lunga di chi nasce a Reggio Calabria”.
Un giudizio fortemente negativo quello sul Governo, che secondo la candidata “da quando si è insediato non ha messo un euro sul sud, sugli enti locali, sulla sanità pubblica, che invece dobbiamo difendere da ogni taglio e forma di privatizzazione”.
Un riscatto del paese che passa attraverso il riscatto del sud, e un riscatto del sud che passa attraverso quello delle donne e dei giovani. Più nidi, più servizi per l’infanzia, per le persone anziane, per le persone con disabilità. La difesa dei diritti sociali e civili di tutte le famiglie, “non solo quelle che piacciono al governo di destra e che peraltro nessuno di loro ha, dobbiamo dirlo” – sostiene Schlein. “Perché la società più sicura è la società più inclusiva, che cura le aree interne e montane portando più servizi, e che non lascia spazio a discriminazione e marginalizzazione”.
Questi i temi e le argomentazioni messe in atto dalla candidata, che conclude l’incontro incoraggiando la platea a partecipare alle primarie del 26 febbraio, “affinché quei sentimenti di giustizia, solidarietà e libertà possano trovare casa nel nuovo Partito Democratico che stiamo provando a costruire”.