Su impulso di una rappresentanza di genitori degli alunni che frequentano le scuole primarie del quartiere Siano, il consigliere comunale Raffaele Serò ha inteso organizzare con le famiglie un incontro, alla presenza del dirigente scolastico Giulio Comerci e della responsabile Deborah Aversa. Durante tale confronto, il consigliere ha illustrato le problematiche strutturali che insistono sui due plessi scolastici, dando indicazioni rispetto a quelle che saranno le soluzioni concertate insieme ai tecnici dell’amministrazione comunale.
“Ringrazio il dirigente Comerci, sempre presente ed attento alle esigenze dei plessi da lui diretti, sia dal punto di vista scolastico sia dal punto di vista dell’ascolto dei genitori”, commenta Serò. “Il dirigente ha inteso ascoltare con estrema attenzione le richieste dei genitori, dimostrando grande apertura e sensibilità rispetto a temi che all’interno degli istituti, soprattutto quelli primari, devono sempre essere rispettati e tutelati”. L’oggetto dell’incontro si è poi spostato su quello che sarà il futuro anno scolastico e sulle esigenze relative alle formazioni delle classi prime che, di anno in anno, con difficoltà si riescono a portare a termine. “Sul punto – prosegue Serò – le indicazioni del ministero sono chiare, ovvero che per potersi formare una classe prima deve essere composta da un numero minimo di iscritti e non ci sono altre soluzioni se non quelle di attenersi a quanto indicato nel dpr n. 81 del 20 marzo 2009. Lo stesso provvedimento prevede che, per l’appunto, laddove non si raggiungano i numeri di iscritti necessari per la formazione delle prime classi, l’unica soluzione alternativa è quella della formazione delle pluriclassi – formate da iscritti al primo anno ed iscritti ad anni successivi -, che certamente complica l’attività dei dirigenti, i quali cercano comunque di garantire la migliore offerta didattica agli alunni”.
Il consigliere Serò conclude con un appello: “Non scappate dalle scuole elementari di quartiere, genitori iscrivete i vostri figli nella scuola del vostro quartiere. Ci sono delle scuole che rischiano di non raggiungere il numero minimo necessario per formare la prima classe e altre che scoppiano perché ci sono alunni che vengono da quartieri più lontani. Dunque per la vita stessa del quartiere, dell’istituzione scolastica e per la comodità dei genitori, lancio un appello affinché i bambini vengano iscritti nella scuola più vicina. Come possiamo parlare di integrazione, se non si parte dalla scuola dell’infanzia?”.