I giudici della Corte d’appello di Catanzaro sono entrati in camera di consiglio per emettere la sentenza, prevista in serata, del processo Rinascita Scott proveniente dal rito ordinario, e che vede l’ex parlamentare di Forza Italia e avvocato penalista Giancarlo Pittelli quale principale imputato.
Il procedimento nasce da un’inchiesta della Dda di Catanzaro contro le cosche di ‘ndrangheta della provincia vibonese che il 19 dicembre 2019 portò all’esecuzione di un’operazione nel corso della quale furono arrestate 334 persone. In primo gli imputati sono stati 338 imputati 207 dei quali condannati dal Tribunale di Vibo Valentia con pene che variano dai 30 anni ai 10 mesi di reclusione.
Gli imputati nel processo di appello sono 206. Pittelli, il 20 novembre 2023, è stato condannato in primo grado a 11 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa e per due casi di rivelazione di segreto d’ufficio.
Era stato assolto, invece, dall’accusa di abuso d’ufficio aggravato. In appello, l’accusa – rappresentata dal pg Luigi Maffia e dai pm Annamaria Frustaci e Antonio De Bernardo – ha chiesto 14 anni di reclusione. Tra i principali imputati figurano anche il tenente colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli, condannato a due anni e sei mesi per tre casi di rivelazione di segreto d’ufficio e l’ex finanziere Michele Marinaro, in servizio alla Dia di Catanzaro e poi alle dipendenze della presidenza del Consiglio nella sede di Reggio Calabria, condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa e rivelazione di segreto d’ufficio a 10 anni e 6 mesi di reclusione.
Venti anni di reclusione sono stati chiesti per Pietro Giamborino, ex consigliere regionale del Pd accusato di associazione mafiosa e traffico di influenze illecite, condannato in primo grado a un anno e 6 mesi per il solo traffico di influenze illecite e assolto dall’accusa di appartenere al locale di ‘ndrangheta di Piscopio. Tra gli imputati figurano anche i boss delle cosche vibonesi.
