«Come Anci Calabria, siamo preoccupati per la bozza di riforma delle politiche di coesione successive al 2027, nella quale si prevede di inglobare i fondi esistenti in un unico strumento nazionale e la soppressione dei Por e della classificazione tra regioni basata sul Pil».
Lo afferma, in una nota, la presidente dell’Anci Calabria, Rosaria Succurro.
«Questa impostazione – aggiunge – rischia di svuotare il senso delle politiche di coesione e di aumentare le distanze tra le aree forti e quelle deboli dell’Unione europea, a discapito soprattutto del Mezzogiorno italiano».
La riforma, se approvata senza modifiche, toglierebbe alle Regioni ogni autonomia nella programmazione e affiderebbe al solo governo centrale il potere di decidere dove e come allocare i fondi europei, anche a prescindere dai divari territoriali.
«Attualmente – sottolinea Succurro – oltre l’80% dei fondi strutturali europei assegnati all’Italia va alle Regioni meridionali. È una quota da salvaguardare: se saltasse, ne risentiremmo soprattutto in Calabria».
L’Anci Calabria chiede quindi al governo italiano di «intervenire nelle sedi europee per tutelare gli attuali criteri di riparto, fondati su dati oggettivi e sulla funzione di riequilibrio della politica di coesione».