Il progetto Gutenberg Calabria, giunto alla ventiduesima edizione, anche quest’anno si è confermato uno straordinario laboratorio culturale in grado di promuovere i libri e la lettura tra gli studenti, mettendo in rete le scuole calabresi e offrendo l’occasione al pubblico più giovane di dialogare con gli autori. Tra gli ospiti più attesi, la scrittrice Stefania Auci – che ha firmato la celebre saga “I Leoni di Sicilia” – protagonista di un partecipato incontro nella suggestiva cornice del Castello di Santa Severina in compagnia degli studenti del Liceo Classico Diodato Borrelli. I libri della Auci hanno conquistato migliaia di lettori in tutto il mondo, dipingendo un affresco appassionante della Sicilia dell’Ottocento.
I ragazzi hanno avuto l’opportunità, già in classe, di esplorare con curiosità le dinamiche familiari dei Florio, le sfide e i trionfi di un’epopea imprenditoriale, e il ruolo della Sicilia come sfondo vibrante e complesso delle vicende narrate. Il confronto finale con l’autrice siciliana ha rappresentato un momento significativo di dialogo tra giovani e letteratura, promuovendo l’amore per la lettura e la scoperta del patrimonio culturale attraverso le parole di una delle voci più apprezzate della narrativa contemporanea italiana e non solo. “Si può parlare solo bene di esperienze come Gutenberg che creano reti con le scuole, superando i campanilismi, per lavorare insieme in maniera intelligente, portando cultura, facendo rumore attraverso i libri e le storie”, ha commentato Stefania Auci in occasione della sua giornata calabrese. “C’è la necessità di una cultura che non sia massificata e uniformata da politiche dominanti, ora più che mai con le crisi economiche e politiche abbiamo il dovere di aprirci al mondo e confrontarci con culture e storie diverse attraverso i libri”.
Dietro il successo de “I leoni di Sicilia” la forza di un racconto che supera i tempi: “Penso che a colpire i lettori – ha detto l’autrice – sia stato soprattutto il bisogno di rivedersi e riconoscersi in vicende che appartengono alle storie delle nostre famiglie. In particolare sulle donne, per molto tempo messe sotto silenzio, ho voluto dare voce all’umiltà e all’incapacità di far sentire la propria presenza, nonostante siano state a capo di quelle geografie sotterranee che governano la nostra società”. L’autrice ha voluto condividere una sua riflessione sul tema giovani e lettura: “Non dobbiamo pretendere dai ragazzi e nemmeno giudicare i loro gusti, l’importante è che leggano, col tempo sapranno andare oltre e far spaziare la loro mente. Importante è non essere troppo innamorati delle nostre parole”.