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Cosenza, Teatro e Cultura: “IO NON CI STO”, il messaggio diffuso da Fabio Gallo riscuote successo e scuote la coscienza civica

L’analisi di Fabio Gallo sul mondo del Teatro e della Cultura che nella Città del Crati e del Busento stanno morendo, sta scuotendo la coscienza civica degli abitanti e non solo. L’artista di origini cosentine che da alcuni anni è stato scelto per ricoprire il ruolo di portavoce del Movimento civile NOI grazie a 20 anni spesi per la tutela dei diritti umani, è entrato in rete alla vigilia di Ferragosto con una tipica manifestazione civica del Movimento: ha diffuso nel mondo della rete un messaggio dal titolo “IO NON CI STO”, corredato dalle Opere d’Arte del MAB – il Museo all’Aperto Bilotti di Cosenza, tra i pochi in Europa a mettere su strada opere di autori del calibro di Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, Giacomo Manzù, Alba Gonzales, Giò Pomodoro, Amedeo Modigliani, Mario Sironi, Umberto Mastroianni, Giacomo Manzù, Pietro Consagra, Arturo Martini, Pericle Fazzini, Antonietta Raphael Mafai, Mimmo Rotella, Emilio Greco, Sacha Sosno. Si tratta di opere d’arte alle quali Fabio Gallo ha dedicato mesi di lavoro coadiuvato dal Centro di Alta Competenza CONNESSIONI, al fine di valorizzarle quale punto d’interesse per un turismo colto e di qualità, realizzando il primo “Ecosistema Digitale della Cultura” italiano, MetaversoCOSENZA (www.metaversocosenza.it)in grado di visualizzare l’intero patrimonio culturale della Città e valorizzarne perpetuamente i contenuti. Innanzi all’immobilità da parte dell’amministrazione comunale di Cosenza che pur Gallo ha sostenuto con fiducia contribuendo a liberare la città da un passato poco felice, l’esperto ha prodotto decine di immagini delle Opere del Museo all’aperto diffondendole grazie alla rete che ha raccolto in maniera cosciente e responsabile l’invito a diffonderne il messaggio. Qui a seguire il contenuto del post di Fabio Gallo pubblicato su Facebook e Instagram.

IO NON CI STO a vedere morire Arte e Cultura nella mia Città. Qui sono nato e qui voglio vivere dopo 30 anni di esilio. Le ricadute sul sociale, sul commercio, sull’economia e sul futuro di tutti sono enormi. Il Comune di Cosenza è fermo, mi spiace dover dare ragione a chi lo afferma ormai in ogni angolo di strada. Beni Culturali e opere pubbliche come le Opere d’Arte, sono abbandonate a sé stesse. Nessuna programmazione dal settore Turismo, inesistente come sono inesistenti le mille opportunità nel mese di agosto e non solo, per una Città d’Arte come lo è Cosenza. COSI’ MUORE TUTTO! Stiamo perdendo milioni di Euro e non vedo l’ora di dimostrarvelo. Ora, visto che dopo ben 10 mesi non lo fa chi ha delega a farlo dagli uffici comunali, lo facciamo noi: sto tentando di farlo dall’interno del Comune di Cosenza ma non me lo stanno permettendo. Forse produrre economia per chi ha bisogno di lavorare è un disturbo per chi pensa solo a pochi e a sé stesso. Forza! Promuoviamo la nostra Città condividendo bellezza in questo mondo della rete nel quale questa politica sguazza alla ricerca di nuovi consensi, senza ancora avere meritato quello passato. Ringrazio gli Esperti del Centro di Alta Competenza CONNESSIONI che stanno lavorando a pieno ritmo per valorizzare la Città”.

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