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“Insieme per un’economia libera e legale”, al Tribunale di Castrovillari il convegno sui temi del racket e dell’usura

Nell’Aula Magna del Tribunale di Castrovillari si è tenuto un importante Convegno dal titolo: “Insieme per un’economia libera e legale” al fine di sensibilizzare sul tema del racket e dell’usura: due veri e propri mali della nostra società che colpiscono imprese e famiglie che, trovandosi in forte crisi economica, cadono vittime di questi «parassiti».

Organizzata dall’Associazione Antiusura e Antiracket A.L.I.L.A.C.C.O. S.O.S. Impresa Campania, la manifestazione ha visto la presenza di molti relatori che, nei loro interventi, si sono soffermati sull’importanza della denuncia: il primo vero passo per essere davvero liberi dal racket e dall’usura, che distruggono la vita del singolo e del tessuto socioeconomico nazionale.

Nel suo intervento di apertura, il presidente di A.L.I.L.A.C.C.O. Amleto Frosi, che porta avanti con sacrificio ed abnegazione questa attività da 24 anni, ha messo in evidenzia la valenza della campagna di sensibilizzazione sul tema che partirà nell’area del Pollino e della Sibaritide, mediante l’utilizzo di manifesti ma anche con un video, brevissimo, di 40 secondi, che racchiude tutto il senso della battaglia contro l’estorsione e l’usura. Uno spot importante, realizzato anche in lingua inglese e con una voce femminile proprio perché il commerciante non è solo uomo e non è solo italiano (qui il link https://www.youtube.com/watch?v=V-U1dV9KTNI ). Inoltre, chi vuole denunciare, anche in forma anonima può farlo chiamando al numero verde 800406600.

«La globalizzazione che la criminalità ci ha insegnato ancor prima che noi l’avessimo capita, la vogliamo attuare anche noi per fare del bene» ha detto il presidente Frosi.

«Oggi ci troviamo nell’Aula Magna del Tribunale, questo dimostra che lo Stato c’è» ha dichiarato Frosi, che ha aggiunto: «Come Associazione ci occupiamo esclusivamente dell’attività giudiziaria, ovvero sia di accompagnamento delle vittime che subiscono il reato penale. Non parliamo di sovraindebitamento. Con la presenza qui dell’Ordine dei Commercialisti si possono ampliare quelle che sono le soluzioni anche per chi, non trovandosi sotto usura o estorsione, è comunque indebitato. Grazie alla legge 3 del 2012 è possibile ricomporre i debiti evitando la catastrofe economica e psicologica delle famiglie».

A breve circa 176.000 imprese si troveranno in una condizione di grave difficoltà, in quanto non avranno più credito dalle banche, che negli ultimi anni hanno diminuito l’erogazione alle imprese di 250miliardi di euro. Bisogna attenzionare questa situazione, questi imprenditori fanno gola al racket e se non vengono aiutati possono finire nella rete dell’usura.

È in questo senso che il legislatore deve intervenire, individuando «le misure per proteggere questi cittadini che denunciano, manifestando un grande senso civico, nel momento in cui collaborano con lo Stato» ha rimarcato Massimo Lento, presidente del Tribunale di Castrovillari.

Gli fa eco Alessandro D’Alessio, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, che ha evidenziato un aspetto imprescindibile se si vuole davvero intervenire e debellare questi fenomeni criminosi: «la risposta è efficace quando è di sistema. La battaglia si ingaggia solo se si cambia la mentalità».

Quello che è necessario è: «spezzare la mentalità collusiva che trova la sua aggregazione su interessi spesso inconfessabili ed occulti che determinano e creano queste zone di indistinzione tra bianco e nero. Qui, è tutto sempre molto grigio. E se non si spezza questo legame e se non si rimettono a posto il nero e il bianco, le speranze di riscatto saranno di difficile attuazione».

L’usura e l’estorsione sono due fenomeni che implicano un rapporto protratto nel tempo, una simbiosi quasi patologica. Nel momento in cui denuncia, «la vittima deve essere tolta da questo sistema simbiotico e portata in un sistema in cui si senta considerata, tutelata e protetta dalle Istituzioni che devono essere autorevoli e credibili».

L’usura si accompagna con il riciclaggio. Le organizzazioni criminali stanno sfruttando a loro vantaggio la situazione economica precaria che molte aziende stanno vivendo a causa della pandemia e della crisi economica ed imprenditoriale.

«Da quando mi sono insediato, il 13 giugno scorso, ho potuto notare che vi sono state pochissime denunce. Questo non mi sorprende. Vengo da una realtà come Catania dove in un anno abbiamo avuto una sola denuncia per usura» ha raccontato nel suo intervento Giovanni Arcidiacono, vicequestore della Polizia di Stato e dirigente del Commissariato di Castrovillari.

Nel corso della sua lunga carriera, il vicequestore ha potuto toccare con mano le ramificazioni dell’usura. Dietro l’usurario c’è una organizzazione criminosa.

«Ho diretto la sezione narcotici della Squadra Mobile e ho potuto verificare come quel 15% mensile che poi annualmente diventa il 489% di interessi su quanto richiesto, è un modo per riciclare denaro proveniente dal traffico nazionale ed internazionale di stupefacenti. Il tasso di interesse che percepiscono va sempre all’organizzazione criminale che lo investe nell’acquisto di stupefacenti e nel sostegno ai familiari di coloro i quali si trovano in carcere».

Alla denuncia segue tutta un’attività di impegno ed indagine, di concerto con il Pm e il coordinamento della Procura, che porteranno, alla fine del percorso, al processo.  La «denuncia è un seme serve a far fiorire il fiore della legalità» Il cittadino non è solo.

Inoltre, la vittima di usura verrà tutelata dai ristori, che servono per sostenere i commercianti in difficoltà ed evitare in casi estremi anche il suicidio.

Nella sua relazione, Oreste Croce, Ordine dei Commercialisti di Castrovillari, ha messo in luce le novità del decreto legislativo 83 che modifica il codice dell’impresa e dell’insolvenza. Permane la legge fallimentare ma soltanto per le procedure aperte. Le nuove disposizioni giurisprudenziali permettono che il sovraindebitamento e la composizione negoziale vengano inglobate nel codice della crisi.

«All’interno dell’Ordine abbiamo l’organismo per la crisi d’impresa che serve a sanare i debiti degli imprenditori, con l’ausilio di un esperto competente che elaborerà un piano che verrà poi approvato in sede giurisdizionale». Questo progetto PON per le cinque regioni del meridione ha come obiettivo quello di creare intorno all’imprenditore una rete di sostegno. Elementi ripresi anche dal Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Castrovillari Vincenzo Cesarini, rimarcando la vicinanza dell’Ordine e tutto l’aiuto possibile perché i contribuenti non finiscano nelle mani dell’usura, nel momento in cui si trovano in una situazione deficitaria.

«L’attività della Prefettura è strettamente istituzionale e normativa e diamo la possibilità alle vittime dell’usura e del racket di accedere ad un fondo speciale che viene annualmente alimentato a livello finanziario» ha spiegato Osvaldo Caccuri (Area 1Ordine e Sicurezza Pubblica e Tutela della Legalità Territoriale – Prefettura di Cosenza).

Non è un’attività semplice perché si tratta di fare un «distinguo tra gli imprenditori che sono effettivamente vittime e chi invece risulta non completamente estraneo al circuito».

Purtroppo, ha aggiunto Caccuri «dobbiamo registrare ancora uno scarso numero di denunce. Quello che invece salutiamo con soddisfazione è il cambiamento culturale. I criminali non vengono più configurati come uomini d’onore, ma come dei veri e propri parassiti. Cambiare la mentalità è l’anticamera della denuncia».

Negli ultimi anni, cinque imprese hanno avuto l’accesso al credito per rilanciare l’attività imprenditoriale che è stata vittima del fenomeno dell’attività usuraia. «Molto spesso viene denunciata un’attività usuraia bancaria che però non trova fondamento in sede processuale, perciò per queste persone l’accesso è precluso».

Anche la politica è sensibile alla tematica dell’usura e del racket. Giancarlo Lamensa, vicepresidente della Provincia di Cosenza ha affermato che, attualmente, il polso della situazione «è quello di un malato grave. Come commercialisti abbiamo il dovere istituzionale di garantire la legalità e il controllo, perché noi siamo i primi a cui si rivolge l’imprenditore in difficoltà per cercare soluzioni per ottemperare alle difficoltà finanziarie che ci sono».

Concetti rimarcati dall’Assessore al Turismo del Comune di Castrovillari, Ernesto Bello che ha posto l’accento anche sul fenomeno della ludopatia, l’anticamera dell’indebitamento. Per Bello le «vittime di usura devono essere trattate come i collaboratori di giustizia».

 

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