Si è concluso con successo il progetto “FAMILIAR-MENTE, il valore della cura”, promosso
da AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) in collaborazione con la Regione
Calabria. Il progetto ha visto la formazione di 20 nuovi assistenti familiari, con l’obiettivo di garantire
un’assistenza qualificata alle persone affette da SLA, ma anche ad anziani e a chi ha bisogno di
un’intensa assistenza a casa.
La cerimonia di consegna dei diplomi si è tenuta il 5 marzo presso la Cittadella Regionale “Jole
Santelli” di Catanzaro, alla presenza di rappresentanti istituzionali e del Terzo Settore.
Il corso di formazione, della durata di 72 ore teoriche e 176 di tirocinio, rivolto a persone tra i 18 e i 55
anni residenti in Calabria, grazie al sostegno finanziario della Regione Calabria è stato completamente
gratuito e si svolto in due diverse sedi, Reggio Calabria e Cosenza.
Un ruolo fondamentale nell’organizzazione e nella gestione del progetto è stato svolto dalla
cooperativa CISMe, un’impresa sociale attiva in Calabria dal 1980. L’ente ha garantito tutta la gestione
dell’attività formativa, dei tirocini e l’esperienza pratica offerta, con16 ore di stage in una struttura
residenziale e 160 ore di tirocinio a domicilio con pazienti ad alta complessità assistenziale.
Questo progetto rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni e Terzo Settore, volto
a rispondere in modo efficace ai bisogni delle persone con SLA e di coloro che vivono condizioni di
non autosufficienza, garantendo loro un’assistenza qualificata e umanamente attenta.
L’assessore regionale alle Politiche Sociali, Caterina Capponi, ha sottolineato l’importanza del
progetto, definendolo un esempio di “welfare di prossimità” che mette al centro la figura del paziente e
delle famiglie coinvolte.
Francesca Genovese, presidente di AISLA Reggio Calabria, ha evidenziato come la formazione di
assistenti familiari qualificati rappresenti un tassello fondamentale per garantire un aiuto concreto alle
famiglie nella gestione delle problematiche quotidiane legate alla malattia.
Mario Carbone, presidente della CISMe ha sottolineato: “La cooperativa, ente accreditato con oltre 40
anni di esperienza nella formazione, ha curato l’organizzazione del percorso formativo. Vedere la
passione e la dedizione degli allievi è stato davvero emozionante. All’inizio erano 80 gli iscritti, ma
man mano che il corso andava avanti, molti hanno compreso la complessità e la responsabilità di
essere assistente familiare per un malato di SLA, e alcuni hanno scelto di ritirarsi. Chi è rimasto, però,
lo ha fatto con una convinzione autentica, spinto dal desiderio di aiutare chi soffre e di supportare le
famiglie, che spesso, soprattutto nella nostra regione, si trovano ad affrontare da sole le difficoltà
quotidiane”.
Il progetto ” FAMILIAR-MENTE, il valore della cura” si conferma quindi un esempio significativo di
come la sinergia tra pubblico e privato possa portare a risultati concreti nel miglioramento della qualità
della vita delle persone più fragili e delle loro famiglie.
Concluso il progetto Familiar-mente, il valore della cura”, frutto della collaborazione tra Aisla, Cisme e la Regione Calabria
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