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Valentina Petrini vince il Premio Caccuri con “Il Cielo oltre le polveri”

Si chiude con la vittoria de Il Cielo oltre le polveri” di Valentina Petrini, (Solferino Editore) l’XI edizione del Premio Letterario Caccuri per la sezione saggistica. Al secondo posto, pari merito, gli altri tre titoli finalisti: “Confini Invisibili” di Barbara Gallavotti (Mondadori), IlLegal” di Pif (Paper First in collaborazione con l’associazione Sulle nostre gambe) e Suicidio Occidentale” di Federico Rampini (Mondadori).

La necessità di informare per impedire che le polveri continuino a coprire la verità, la giustizia e la dignità del lavoro sono i temi principali dell’XI edizione del Premio: “Non conosco altro modo di fare questo mestiere se non con il cuore – dichiara Valentina Petrini, vincitrice del Premio Caccuri. Ho scelto di raccontare soprattutto storie di diseguaglianza sociale, le storie delle persone che vivono e muoiono di lavoro, con ciascuna di loro ho un debito perché quando ti consegnano il proprio desiderio di giustizia ti senti investita dalla responsabilità di farti carico e portare avanti la battaglia per il riconoscimento di quel dolore. In questo libro racconto che ci sono parti d’Italia, tra cui Taranto, che hanno vissuto con largo anticipo molto di quello che abbiamo sperimentato nel periodo del Covid: scuole chiuse, campetti interdetti ai bambini e spazi pubblici inaccessibili. Ho notato che quando l’invadenza dell’uomo sull’ambiente riguarda il rapporto con la grande industria c’è quasi un atteggiamento di attenzione nel trattarlo perché soprattutto nel sud dove il lavoro non c’è e quello che c’è devi tenertelo stretto, l’alternativa non è possibile”.

La giornalista-scrittrice è cresciuta proprio a Ta­ranto, in un quartiere operaio a ridosso dell’Ilva. Con questo libro torna sui luoghi della sua infanzia per fare i conti con il grande racconto nero dell’Ilva. Lo compone con sensibilità e con forza, parlando con i te­stimoni e i parenti delle vittime, interpel­lando professionisti e istituzioni, seguendo i dibattimenti in aula, interrogando il suo stesso passato.

Simbolo della manifestazione, la torre d’argento forgiata dal Maestro Orafo Michele Affidato, consegnata ai vincitori dell’edizione.

Pietro Grasso riceve il Premio per la Sezione Narrativa Giovani con il suo ultimo libro “Il mio amico Giovanni” (Feltrinelli). “Ho scritto questo libro con un linguaggio semplice per fare in modo che i ragazzi conoscessero persone come noi, non degli eroi. Rocco Chinnici ci ha iniziato al rapporto con le scuole, incontro gli studenti da quando faccio il magistrato perché ho sempre creduto che siano la speranza del nostro futuro” (Pietro Grasso).

Il tema della giustizia e della ricerca della verità è stato il filo conduttore di questa edizione, a tal proposito Pif ha commentato la sentenza sulla trattativa: “per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana viene messo nero su bianco che la trattativa tra Stato-mafia c’è stata. Culturalmente questa cosa è devastante, se ufficializziamo che lo stato può riconoscere alla mafia un ruolo sociale è finita. Io vado nelle scuole a dire ai ragazzi se vi rubano il motorino non trattate con il boss di turno per ritrovarlo perché significa legittimare la mafia. La nostra vita è migliorata perché durante la loro vita, persone come Falcone e Borsellino, pensavano che la mafia potesse essere sconfitta. Grazie a questi folli, a questi visionari la nostra vita è migliorata e sono morti perché circondati da gente che non aveva la stessa follia. Raccontiamo la loro vita, il loro entusiasmo, la loro voglia di cambiare le cose. Credere in un ideale e rischiare la vita è un esempio che va al di là di tutto”.

Totò Cascio ha ricevuto il Premio Cinema e Letteratura per “La gloria e la prova. Il mio Nuovo Cinema Paradiso 2.0” (Baldini + Castoldi) ed Ernesto Galli della Loggia con “Otto vite Italiane” (Marsilio Editori) il Premio Speciale “Alessandro Salem”.

Nel corso della serata, condotta da Gianluigi Nuzzi e Vittoriana Abate, è stato assegnato anche il Premio Letteratura e Musica Eugenio Finardi, ospite speciale con lo spettacolo “Euphonia Suite” insieme a Mirko Signorile e Raffaele Casarano. Un flusso ininterrotto che, attraversando vari stati emozionali, ha accompagnato il pubblico attraverso le canzoni del cantautore, con qualche omaggio ai suoi autori più cari, da Battiato a Fossati, in un’intensa esperienza collettiva.

L’Accademia dei Caccuriani, in occasione dell’edizione 2022, ha proposto un cartellone ricco di appuntamenti che hanno spaziato dalla letteratura alla musica sino al cabaret, riscuotendo il successo del pubblico e registrando il tutto esaurito. L’amministrazione Comunale di Caccuri ha conferito la cittadinanza onoraria Maurizio De Giovanni e ad Angelo Piero Cappello, scrittore e direttore Centro per il libro e la lettura.

L’Accademia dei Caccuriani, associazione culturale non-profit che da undici anni organizza la manifestazione, intende da sempre dare il proprio contributo al settore editoriale e al dibattito pubblico con una particolare attenzione alla valorizzazione e alla conoscenza del patrimonio culturale locale, per permettere la diffusione della lettura anche in quelle aree generalmente più marginali rispetto ai grandi centri di produzione e fruizione culturale. Ogni anno, infatti, per cinque giorni il piccolo borgo medievale diventa luogo di incontro e confronto oltre che l’occasione per promuovere la lettura e l’intrattenimento di qualità. L’attività dell’Accademia dei Caccuriani si articola in numerose iniziative nell’arco dell’anno: la promozione della lettura nelle scuole, il concorso nazionale di poesia dialettale e il teatro in vernacolo. Obiettivo principale del Premio Letterario Caccuri è la diffusione del libro e della lettura, anche per questo lo scorso anno è nata la nuova Biblioteca degli scrittori calabresi, un progetto fondamentale per contribuire all’incremento della lettura in una regione che ancora oggi occupa gli ultimi posti nella classifica nazionale degli indici di misurazione.

Il pregio del Premio, riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica che ha inteso premiare l’impegno, il consenso di pubblico e l’entusiasmo degli organizzatori con l’onorificenza della Medaglia al valore culturale, viene ulteriormente confermato anche quest’anno dal rinnovo della Media Partnership con tre testate d’eccellenza: Rai Radio 3, l’Agenzia di stampa Dire e il Gruppo Pubbliemme.

Come di consueto, i quattro saggi – selezionati da un comitato scientifico presieduto dallo storico Giordano Bruno Guerri – sono stati votati da una giuria popolare e da una nazionale, composte in totale da 110 giurati (30 i nazionali e 80 gli accademici).

Il palmares dei vincitori delle precedenti edizioni annovera: Pino AprileRoberto NapoletanoBarbara SerraClaudio MartelliGianluigi NuzziAntonio PadellaroNicola GratteriCarlo CottarelliCarlo e Renzo Piano Dacia Maraini.

Vengono assegnati, inoltre, riconoscimenti speciali per la narrativa, il giornalismo, la musica, l’economia e, più in generale, l’intrattenimento.

Non soggetto al voto delle due Giurie, ma di pari standing, il Premio speciale “Alessandro Salem” attribuito ai talenti del nostro Paese, assegnato in precedenza a Alessandro ProfumoPaolo MieliCarmen LasorellaAntonio AzzaliniMichele Placido, Massimo CacciariJan Slangen, Mimmo Lucano e Giorgio Gori.

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