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Reggina: cosa recita l’art.52 comma 10 delle Noif e cosa serve per applicarlo

di Paolo Ficara – Lo spiraglio aperto da Gabriele Gravina, presidente della Figc, circa un’iscrizione in Serie D – non della Reggina 1914 srl ma per eventuale nuova società – si impronta tutto sull’articolo 52 comma 10 delle Noif, ossia le Norme organizzative interne federali. Cui il Comune di Reggio Calabria ha fatto già tristemente ricorso nel 2015. Leggiamo insieme cosa recita il comma:

10. In caso di non ammissione al campionato di Serie A, Serie B e di Serie C il Presidente Federale, d’intesa con il Presidente della LND, previo parere della Commissione all’uopo istituita, potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND, anche in soprannumero, purché la stessa società:
a) adempia alle prescrizioni previste dal singolo Comitato per l’iscrizione al Campionato;
b) non abbia soci e/o amministratori che abbiano ricoperto, negli ultimi 5 anni, il ruolo di socio, di amministratore e/o di dirigente con poteri di rappresentanza nell’ambito federale, in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato di competenza o di revoca dell’affiliazione dalla FIGC.
Qualora fosse consentita la partecipazione al Campionato Interregionale o al Campionato Regionale di Eccellenza, la società dovrà versare un contributo alla FIGC nel primo caso non inferiore ad euro 300.000,00 e nel secondo caso non inferiore ad euro 100.000,00. E’ facoltà del Presidente, d’intesa con i Vice Presidenti della FIGC, con il Presidente della Lega Dilettanti e con i Presidenti delle componenti tecniche stabilire un contributo superiore al predetto minimo.

Ed ecco spiegato il motivo per cui ieri abbiamo invitato il signor Saladini a posare il giocattolo, anziché insistere con i ricorsi. Attendere l’eventuale pronunciamento del Consiglio di Stato, significherebbe arrivare a ridosso dell’inizio dei campionati dilettantistici. Stravolgere la composizione ed il calendario anche di un solo girone della Serie D o del campionato di Eccellenza, potrebbe risultare complicato.

Qualora la Reggina 1914 deponesse le armi, rinunciando sia ai ricorsi che alla prosecuzione di ogni tipo di attività federale, il comune di Reggio Calabria si vedrebbe accogliere la richiesta di affiliazione di una nuova società. Anche in Serie D, qualora si creasse una compagine societaria in grado di versare 300.000 euro per l’iscrizione.

La Federcalcio potrebbe in un certo senso venire incontro alla richiesta di Palazzo San Giorgio, pur nella pervicacia di Saladini e soci di andare avanti nella battaglia legale, svincolando il parco giocatori prima di Ferragosto e tagliando di fatto il rapporto con la Reggina 1914. Esponendosi però a richieste risarcitorie, qualora giungessero sentenze di carattere diverso nei successivi gradi di giudizio.

Leggi anche: Gravina: “Reggina in D? Non mortificheremo una piazza importante”

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