Favorire il dialogo tra i principali attori dell’importante progettualità in atto sul Porto di Reggio Calabria. Promuovere la reciproca comprensione di vincoli, necessità e opportunità presenti nell’area portuale. Porre in salvo rilevanti testimonianze storiche, come i vecchi attracchi, per garantirne conservazione e valorizzazione.
A partire da queste premesse si è svolto il 2 febbraio, presso la sede del Fondo per l’Ambiente Italiano – FAI Delegazione di Reggio Calabria – il proficuo incontro tra il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, Ing. Mario Mega, e il Capo Delegazione del FAI di Reggio Calabria, Arch. Dina Porpiglia, alla presenza dei Delegati Ambiente regionale e provinciale del FAI, Arch. Rocco Gangemi e ing. Francesco Costantino.
Al centro del confronto la comune volontà di adoperarsi per generare percorsi di buone prassi nella direzione della tutela e valorizzazione dell’ambiente urbano reggino e, più in generale, dell’area dello Stretto, con particolare riferimento all’area portuale di Reggio, in un momento che vede convergere sul sito importanti progettualità e interventi segnati anche dai nuovi tempi imposti dal PNRR.
Il Presidente Mega ha efficacemente illustrato lo stato dell’arte dell’attività progettuale in corso e, in particolare, l’intersezione – talvolta conflittuale – di competenze, interessi e necessità degli Enti coinvolti, come la stessa AdSP, RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e Comune di Reggio Calabria: è apparso evidente come il complesso delle iniziative avviate potrà essere in grado di far evolvere in senso altamente positivo l’assetto dell’area portuale, attualmente segnata da una stratificazione piuttosto caotica di competenze e strutture. Si pensi solo al “Museo del Mare”, al riordino delle banchine per le nuove esigenze del turismo crocieristico, al refurbishment energetico del porto, e così via.
Gli architetti Porpiglia e Gangemi hanno evidenziato come una così meritoria attività di riordino della città di Reggio possa correre, tuttavia, il rischio di portare alla perdita di importanti testimonianze dello sviluppo storico reggino e quanto questo sia da scongiurare.
I rappresentanti del FAI hanno, quindi, portato all’attenzione dell’AdSP una proposta concreta: porre in salvo importanti fonti materiali di una storia altrimenti destinata a scomparire, come i vecchi attracchi, in cui sono ancora presenti i landmark che hanno accolto per decenni le persone in transito, sin dal tempo dei Ferry Boat.
“L’innovazione, pur necessaria,” ha osservato l’arch. Porpiglia, “non deve mai portare alla distruzione della memoria storica dei luoghi che è, al contrario, particolarmente importante in città come Reggio Calabria, da sempre segnate dall’inclemenza della natura e, a volte, dall’incuria”.
Il costruttivo confronto è scaturito naturalmente dalla comune consapevolezza che il coinvolgimento attivo della cittadinanza nei processi di riordino urbano costituisca uno dei fattori fondamentali per l’armonioso sviluppo delle città, oltre che un principio imprescindibile della Costituzione: via privilegiata attraverso cui raccogliere fondamentali contributi di idee dalle associazioni realmente impegnate per valorizzare il patrimonio culturale, materiale e immateriale.
“Ringrazio i rappresentanti del FAI – il commento del presidente AdSP, ing. Mega – per l’invito che mi ha consentito di illustrare i programmi di sviluppo del Porto di Reggio Calabria trovando attenzione e condivisione della strategia complessiva e delle necessità di alcune scelte. Ho potuto altresì recepire alcune interessanti proposte e sollecitazioni e ribadire l’importanza di un confronto continuo e diretto con tutti gli stakeholders con l’obiettivo di perseguire al meglio l’interesse pubblico e valorizzare sempre di più l’ambito portuale e le sue relazioni con quello urbano”.
Si è quindi convenuto sull’opportunità, prospettata dalla delegazione reggina del FAI, di favorire momenti di incontro tra i principali attori sul campo – AdSP, RFI, Comune – per favorire la reciproca comprensione dei vincoli, delle necessità e delle opportunità presenti nell’area portuale, anche al fine di garantire che, nella fase esecutiva degli interventi in corso, siano comprese specifiche azioni in grado di mantenere al massimo grado, laddove non sia possibile fare altrimenti, la conservazione e la valorizzazione della memoria di quegli elementi che sono ancora oggi in grado di testimoniare un importante passato e, in quanto tali, anche di consolidare le ragioni dell’innovazione odierna.
Lo scopo potrà essere raggiunto anche nell’immediato – come suggerito dall’ing. Costantino – attraverso il rilievo scientifico dei luoghi, mostre permanenti o itineranti, ricostruzioni virtuali, modelli 3D, anche in vista di una possibile museificazione di quella che ormai può essere considerata quasi archeologia industriale nel momento in cui dovessero decadere eventuali necessità di reimpiego da parte degli attuali proprietari.
La Delegazione FAI ha, infine, ringraziato il Presidente Mega per la disponibilità, auspicando che al più presto si renda possibile tradurre in azioni concrete le proposte avanzate.