“Continuiamo a vivere quel senso collettivo che ha portato in piazza migliaia di calabresi lo scorso 10 maggio a Catanzaro nel corso della manifestazione pubblica Calabria alza la testa, per rivendicare il diritto alla salute” – sono le parole del Sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà che, partecipando all’evento pubblico organizzato e promosso da Vincenzo Vinci, alla presenza dei sindaci dell’area grecanica, proprio di fronte l’Ospedale di Melito Porto Salvo, ha ribadito l’importanza e la bontà dell’iniziativa: “Questo appuntamento dall’alto valore democratico e partecipativo è la naturale prosecuzione di un percorso iniziato mesi fa, fuori dalle stanze istituzionali, con il contributo della società civile, delle associazioni e dei corpi intermedi, e ci impone di non abbassare la guardia su quella che è una battaglia di civiltà e di esistenza”.
“Perché – ha specificato il Sindaco metropolitano Falcomatà – i dati sanitari che riguardano la migrazione sanitaria, piuttosto che i tempi biblici delle liste d’attesa, piuttosto che i programmi di prevenzione, sono plasticamente fotografati dall’Istat, che ci dice che l’aspettativa di vita in Trentino è di ben 17 anni superiore a quella che riguarda la nostra regione. E non dobbiamo rassegnarci al fatto che nascere in Calabria possa significare una sciagura in termini di assistenza sanitaria e diritto alle cure, anche se quella che ci hanno raccontato fino ad oggi è una Calabria Straordinaria degna di una copertina patinata, ma che purtroppo nulla ha a che fare con la realtà. Siamo costretti ad assistere a medici cubani che scappano verso una sanità privata, che evidentemente risulta essere più attrattiva rispetto a quella pubblica; ad un servizio emergenza 118 lasciato senza medici ed una medicina territoriale devastata dalla chiusura di guardie mediche e dai presidi ambulatoriali svuotati. Per non parlare degli ospedali spoke come quello di Melito che definirlo fatiscente potrebbe risultare un eufemismo”.
“Occorre coraggio e resistenza – ha concluso il suo intervento Falcomatà – per non far cadere nel dimenticatoio post-elettorale lo stato di abbandono in cui versano le strutture ospedaliere periferiche. Noi diciamo no ad una sanità che garantisce diritti solo a chi può permetterseli, per questo il mio impegno, ve lo garantisco, sarà totalizzante proprio nel rispetto della fiducia che ci è stata consegnata. Saremo cerniera di trasmissione con le istanze che arrivano dai territori, soprattutto come quello dell’area grecanica che rappresenta una fetta importante di una comunità che da decenni convive con i drammi di una sanità incapace di soddisfare anche i bisogni primari dei cittadini”.