“Le consultazioni regionali del 5 e 6 ottobre scorsi hanno confermato la presidenza della regione
Calabria in capo a Roberto Occhiuto, delineando una prospettiva di continuità rispetto alla
governance instaurata con le precedenti elezioni del 2021. Sulla stessa linea di continuità continuano
ad affacciarsi all’orizzonte, incombenti, problemi vecchi che non hanno ancora trovato soluzione e
sfide nuove che potrebbero determinare la vera rivoluzione culturale in Calabria…non ultima la
certezza che anche nella nostra regione siano applicati i princìpi costituzionali contemplati nella Carta
fondamentale del 1948 e per la cui consacrazione donne e uomini, nel tempo, hanno pagato anche il
prezzo estremo del sacrificio della propria vita.
L’affermazione autentica della democrazia e dello stato di diritto non sembrano essere certezza
quando, in Calabria, ad esempio, si tratta di espletare procedure concorsuali per il reclutamento di
figure apicali in sistemi particolarmente strategici e delicati quale è quello della scuola.
Nel caso del concorso per dirigenti scolastici, bandito ai sensi del D.M. 13 ottobre 2022, n. 194 – D.D.
n. 2788/2023, le irregolarità evidenziate sono tante e diverse, fino a confluire in un ricorso
amministrativo depositato al Tar del Lazio, per il quale si attende ancora il pronunciamento, e in una
querela depositata presso la competente procura territoriale, rispetto alla quale vi sono indagini in
corso. Gli elaborati svolti dai proclamati vincitori della procedura concorsuale rappresentano la punta
di un iceberg che ha sostanziato decine e decine di pagine di segnalazioni poste all’attenzione delle
competenti autorità giudiziarie; la lettura delle stesse, anche da parte di non esperti del settore, fa ben
comprendere che in Calabria, la commissione giudicatrice nominata dal direttore generale
dell’Ufficio scolastico regionale ha seguito, per come evidenziato di seguito, regole non
corrispondenti ad una logica comune di rispetto dei princìpi fondamentali posti alla base del regolare
e buon funzionamento della Pubblica Amministrazione.
Riprendendo il caso della vincitrice di concorso per la quale la commissione ha valutato con il
massimo dei punti disponibili, ovvero sedici (16), un elaborato contenente già nell’incipit un vistoso
errore morfo-sintattico, oltre che una rivisitazione molto creativa e originale della teoria di Mintzberg,
preme anche evidenziare che nel secondo elaborato (gestione amministrativo-contabile), la stessa
candidata ha ben cura di copiare buona parte dell’art. 25 del D. lgs 165/2001 e dell’art.1, comma 78
della L.107/2015 (evidenziando, peraltro, i consueti errori grammaticali che, per la commissione
giudicatrice non hanno avuto, ancora una volta, molto peso, tanto da riconoscere ben 2 punti su 3 a “correttezza ed efficacia linguistica”). (All.1)
E che considerazioni fare in merito ad un’altra candidata, anch’ella vincitrice del pubblico concorso
in oggetto la quale, al pari di altri suoi colleghi vincitori si cimenta in ‘un’esposizione molto creativa,
in tema di permessi brevi, soffermandosi, piuttosto, sui permessi retribuiti? Ha svolto sicuramente un
compito a piacere che, per la commissione giudicatrice, è valso ben otto (8) punti, anziché essere
considerato fuori traccia. Il dato ancor più sconcertante è che, di questi otto punti, ben due su tre (2/3),
vengono attribuiti per “Aderenza alle richieste del quesito e organizzazione della risposta” (sic!).
(All.2)
Emerge con evidenza lapalissiana che il concorso per dirigenti scolastici, in Calabria, a considerare
le sole punte dell’iceberg di documenti che giace sulle scrivanie dei magistrati competenti, è stato a
dir poco inquietante. I ricorrenti della regione continuano a porre gli stessi interrogativi che erano già
stati formulati nelle settimane scorse a chi ha responsabilità, diretta o indiretta nella vicenda:
– Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha disposto le ispezioni che
aveva promesso mesi addietro? L’USR per la Calabria ha fornito spiegazioni in merito ai primi
fatti evidenziati, anche in considerazione della scelta di far coincidere comitato di vigilanza e
commissione giudicatrice per la metà della propria composizione, con vertici e funzionari
dello stesso Ufficio scolastico?
– Il neo rieletto Presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, ritiene di dovere e volere
entrare nel merito di una vicenda che non può non essere raccontata, nella verità degli
accadimenti, ai Calabresi, tutti, che hanno pieno diritto di sapere che cosa fanno i fiduciari
politici che vengono nominati alle più alte cariche istituzionali con i poteri loro conferiti?
– Il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri ritiene di voler fornire, pubblicamente, una spiegazione ad una vicenda tanto inverosimile quanto raccapricciante, in considerazione del
fatto che il presidente della commissione di cui trattasi è il fratello Santo? Si stanno
evidenziando, pubblicamente, reati che il pubblico ufficiale deve, non semplicemente può
denunciare, nel momento in cui ne viene a conoscenza…
I ricorrenti calabresi concludono auspicando che anche in una regione come la Calabria il rispetto
della legge e dei princìpi cardine della Costituzione non siano una mera dichiarazione formale, di
facciata, predicata all’occorrenza ma, piuttosto, la garanzia incontrastata, per tutti e ciascuno, che i
concorsi pubblici per titoli ed esami siano garanzia di selezione per Merito autentico, e non solo una
farsa organizzata per continuare a creare finzione ed inganno!”.
Così in una nota di Ricorrenti di Calabria.