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Ue, Nesci (FdI-Ecr): “Procedura d’urgenza su coesione non esclude il Parlamento, negarlo è strumentale”

 “In merito alle recenti dichiarazioni dell’europarlamentare Valentina Palmisano del M5S, riguardo alla riforma di medio periodo della Politica di Coesione e alla decisione di optare per la procedura d’urgenza, desidero chiarire alcuni punti fondamentali

Durante la riunione dei coordinatori della Commissione Sviluppo Regionale del Parlamento Europeo, è stata decisa l’attivazione della procedura d’urgenza, la cui adozione sarà sottoposta al voto lunedì sera, nel corso di una riunione straordinaria a Strasburgo”. Così in una nota l’eurodeputato di Fratelli d’Italia- Ecr Denis Nesci coordinatore per Ecr in commissione Regi.

“È fondamentale precisare che tale procedura, prevista dal regolamento, non limita in alcun modo il ruolo del Parlamento come colegislatore: il testo potrà infatti essere emendato regolarmente.

Ogni tentativo di far passare l’idea che la procedura d’urgenza escluda il confronto parlamentare è del tutto strumentale. Si tratta di uno strumento legislativo pensato proprio per affrontare situazioni straordinarie, come quella attuale, in modo rapido ed efficace. L’urgenza nasce dall’esigenza di approvare al più presto una riforma che garantisca agli Stati membri, alle regioni e ai territori la necessaria flessibilità, aggiornando priorità fissate ormai sei anni fa. Solo così – prosegue Nesci – la politica di coesione potrà continuare a perseguire il suo obiettivo principale: ridurre le disparità tra le regioni europee. È essenziale agire in tempi brevi, affinché gli Stati membri possano rivedere e adattare i propri programmi entro la fine dell’anno; diversamente, l’intervento perderebbe efficacia.

Opporsi alla procedura per principio equivale a schierarsi contro la politica di coesione stessa. Per questo motivo, mi auguro che i colleghi europarlamentari valutino la posta in gioco con senso di responsabilità, mettendo da parte dinamiche partitiche che non giovano né alla coesione europea né all’Italia, che è tra i principali beneficiari di questi fondi.

Desidero inoltre chiarire il dibattito emerso sulla presunta “centralizzazione” dei fondi di coesione. Tale affermazione – conclude – è priva di fondamento e denota una mancata lettura attenta della proposta. Inoltre, è opportuno sottolineare che nessun fondo verrà sottratto alla coesione o destinato automaticamente alla difesa: gli Stati membri conserveranno piena autonomia nel decidere come impiegare le risorse, come già confermato dal Vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Raffaele Fitto. Le dichiarazioni della collega Palmisano, purtroppo, si basano su informazioni scorrette, probabilmente dovute alla sua assenza alla riunione. Sarebbe auspicabile, prima di rilasciare dichiarazioni pubbliche, verificare attentamente i fatti per evitare fraintendimenti e disinformazione.

Mi auguro infine che i futuri dibattiti politici si basino su dati concreti e non su interpretazioni errate, affinché il Parlamento possa svolgere il proprio ruolo legislativo con serietà e spirito costruttivo, nell’interesse dei cittadini e dell’Unione Europea”.

 

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