Si chiacchiera, si scherza, si ride al fresco della pineta che lambisce la costa jonica del litorale catanzarese. Un combinato disposto di positività che permettere a genitori e figli di ritrovarsi a distanza, individuando un linguaggio comune finalizzato a decodificare emozioni, convertendo le tensioni in distensioni che avvicinano. E’ la mission di “Tessere di Comunità”- il progetto finanziato dai fondi CEI 8×1000 di Caritas Italiana, voluto dalla Diocesi di Catanzaro-Squillace e gestito dal Centro calabrese di solidarietà – che mercoledì pomeriggio ha aperto porte del “Villaggio delle famiglie”, rilanciando il proprio percorso di affiancamento e potenziamento del rapporto genitoriale e dell’intera comunità educante attraverso nuove attività.
E ancora una volta – al chiosco “Da Vito” in località Giovino – dove ogni angolo diventa un’oasi di confronto che si anima anche colorando, scrivendo pensieri su post it, a cantando, a caccia di se stessi, risuonano le parole con cui i responsabili del progetto hanno concluso l’edizione dello scorso anni (questa infatti è la terza): “Noi siamo tessere di una comunità che cresce nel confronto e nell’ascolto, nel grande abbraccio della condivisione e della comprensione, lungo il cammino dell’amore”.
Il “Villaggio delle famiglie” – ogni mercoledì fino al 27 luglio – ospiterà al proprio interno delle aree tematiche per famiglie e bambini dai 0 ai 17 anni, che avranno a disposizione pedagogisti, sociologi, e psicologi per rafforzare le competenze educative dei genitori, mentre i bambini saranno seguiti da esperti qualificati come istruttori sportivi, animatori sociali e di prossimità, proprio per acquisire strumenti per gestire e affrontare lo stress accumulato in questi mesi, oltre che nella quotidianità delle relazioni familiari.
Mentre i bambini più piccoli giocano nell’area antistante seguiti dagli educatori del CCS, gli adolescenti hanno fatto un passo in avanti verso la propria conoscenza, di se stessi e degli altri, stimolati ad interagire, i genitori, attraverso un gioco rielaborazione della propria adolescenza, hanno individuato importanti strumenti per ragionare su strategie educative più efficaci. Sono partiti da ricordi, di quello che erano e hanno vissuto da adolescenti, per risintonizzarsi con i propri figli: ma senza una comprensione approfondita ed emotiva di quella che è l’età in questione sarebbe difficile avvicinarsi e trovare delle linee efficaci di dialogo.
Cosa riserverà il futuro? Lo scopriremo mercoledì prossimo, sempre al “Villaggio delle Famiglie”.