Il presente e il futuro delle politiche del cibo in Calabria, partendo dall’avamposto culturale, politico, sociale ed ovviamente gastronomico che rappresentano le osterie inserite nel sussidiario del mangiarbere all’italiana.
Perchè le osterie sono «presidi e sentinelle della tradizione culinaria e culturale calabrese nei quali la narrazione che svolgono sulle identità alimentari rappresenta un modello ed esempio da perseguire per le comunità che le accolgono diventando un modello non solo di buona gastronomia ma anche luoghi di rilevanza sociale e politica sui territori». Sono le parole di Michelangelo D’Ambrosio, presidente di Slow Food Calabria che introducono l’appuntamento in programma a Maida nell’Agriturismo Costantino mercoledì 20 novembre a partire dalle ore 17:30 per la presentazione regionale di Osterie d’Italia 2025.
All’incontro – dibattito parteciperanno Francesca Mastrovito, coordinatore nazionale di Osterie d’Italia, Carlo Bogliotti, amministratore delegato di Slow Food Editore, Michelangelo D’Ambrosio, Presidente Slow Food Calabria, Mariacristina Mazzei, presidente Slow Food Lamezia Terme, Vincenzo Alvaro, coordinatore regionale Calabria di Osterie d’Italia, moderati da Pierluigi Tavella, redattore calabrese di Osterie d’Italia. Nel corso della presentazione interverranno anche alcuni osti e ostesse con le loro storie di resilienza e impegno per e sui territori.
«La scena gastronomica calabrese – afferma Vincenzo Alvaro, coordinatore Calabria di Osterie d’Italia – è caratterizzata da un grande fermento, da un crescendo di espressività e visione che mantiene saldi i capisaldi della ristorazione, ma si arricchisce di contaminazioni derivanti dalle minoranze linguistiche arbereshe, grecanica e occitana, che ne impreziosiscono la proposta restando fedeli alla tradizione dalla quale sono animati. Il cibo sta diventando sempre più un poderoso ambasciatore di biodiversità di cui è ricca la Calabria».
L’evento sarà infatti impreziosito da una cena diffusa in cui saranno protagonisti 15 osti/ostesse della guida (Calabria al cubo, Antica Salumeria Telesio, Vinotheque, Masseria Monte Poro, La Campagna del re Nilio, Il tipico calabrese, Agriturismo Costantino, Zio Salvatore, Bar Roma Bistrot, Fabbrica, Enotria, Vecchia Catanzaro, Zero Settantacinque, La Collinetta, Il vecchio castagno) che presenteranno i loro piatti più iconici disegnando a tavola un viaggio tra i sapori e i profumi e le materie prime che segnano i territori dal nord al sud della Calabria.
Un itinerario di gusto ma anche di storie di uomini e donne che «attraverso la loro scelta di cucinare nei vari luoghi della Calabria, ne stanno preservando la cultura culinaria tradizionale – ha aggiunto Mariacristina Mazzei, presidente di Slow Food Lamezia Terme – Persone che fanno della cultura culinaria tradizionale un prodotto da offrire e da far assaporare gustare in un’atmosfera autentica».