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Dal “Telesio” a Parigi: lo storico Luca Addante torna nel suo liceo per presentare “Le Colonne della democrazia. Giacobinismo e società segrete alle radici del Risorgimento”

Dal Liceo Classico “B. Telesio”, presso cui si diplomò il 1989, all’École Supérieure di Parigi, Luca Addante, storico cosentino più apprezzato al mondo, è professore di Storia Moderna all’Università di Torino, una delle scuole più illustri della modernistica italiana, e “Membre associé” dell’Institut d’Histoire Moderne et Contemporaine, uno dei centri universitari più prestigiosi d’Europa che riunisce docenti e ricercatori della Sorbona, dell’École Normale Supérieure e del CNRS.

E’ per ciò un immenso piacere ed onore potere ospitare presso il suo ex liceo lo studioso, per parlare, lunedì 29 aprile alle ore 16.00, del suo ultimo libro, edito da Laterza: “Le Colonne della democrazia. Giacobinismo e società segrete alle radici del Risorgimento”. Si tratta del racconto della nascita del primo movimento politico italiano, il movimento giacobino, delle sue sorprendenti diramazioni europee, di come diede avvio al Risorgimento lottando, pubblicamente ed in segreto, per l’unità d’Italia e nel quale ebbe un ruolo di vertice, come Addante racconta, un calabrese: Francesco Salfi, un personaggio rivoluzionario di cui non è stata colta ancora appieno la grandezza e al quale lo storico cosentino si dice particolarmente legato, al punto da promuoverne la traslazione delle spoglie da Parigi a Cosenza.

9 libri, circa 100 scritti pubblicati, tra monografie e saggi e i prestigiosi premi per la propria attività scientifica, denotano la tenacia inscalfibile e lo studio rigoroso e instancabile dello storico, noto soprattutto per le sue ricerche su “eretici e libertini, deisti e panteisti, giacobini e carbonari, indagando questioni storiografiche e personalità e movimenti del dissenso radicale, politico e religioso”, si pensi ai suoi studi su Tommaso Campanella, “un irriducibile ribelle in politica, religione e filosofia; un libertino che ha giocato nell’evoluzione della cultura europea un ruolo fondamentale”, a lui Addante dedica uno dei suoi saggi di grande spessore storico e culturale: Il filosofo immaginato, interpretato, falsato, non a caso tradotto poi in francese e adottato dal mondo accademico internazionale. Negli anni lo studioso si è anche occupato delle radici delle moderne libertà, “del repubblicanesimo, del patriottismo, della fortuna di Machiavelli, di movimenti controrivoluzionari, di forme di governo, di politica e supereroi e di cannibalismo europeo”. E’ la politica la vera passione di Luca Addante, da giovanissimo praticata e poi studiata, tanto da laurearsi con una Tesi in Scienza della Politica e vincere il suo primo Dottorato di ricerca in Sociologia politica. I suoi maestri, Massimo Firpo e Rosario Villari, lo riporteranno all’altro suo grande amore: la storia, di cui approfondirà sempre la dimensione politologica.

Particolarmente legato alla sua terra dove torna di frequente e da cui non nasconde sia necessariamente dovuto andar via per ragioni di studio e per un ambiente accademico non proprio accogliente, Luca Addante farà volentieri ritorno nella sua città e nel suo Liceo, dove ad accoglierlo ci saranno gli studenti, il Dirigente Domenico De Luca, Antonella Giacoia, Direttrice della Biblioteca “Stefano Rodotà”, degna cornice della conversazione tra l’illustre ospite e Leonardo Spataro docente di Storia e Filosofia del Liceo. Tra le autorità presenti anche il Sindaco di Cosenza, Franz Caruso che consegnerà ad Addante un riconoscimento per rappresentare ovunque il volto migliore e più elevato della “cosentinità”.

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