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“Badolato – Le voci dentro”, il documentario di Antonio Aleo e Maurizio Gallella Mottola presentato all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro

Mentre sta per iniziare il suo percorso nei film festival internazionali, il documentario “Badolato – Le voci dentro”, di Antonio Aleo e Maurizio Gallella Mottola, è stato protagonista del forum appositamente organizzato dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro nei giorni scorsi.
Prodotto con il sostegno dell’Accademia da due studenti della stessa, il documentario è un viaggio demoetnoantropologico nello straordinario borgo che domina il Golfo di Squillace, teatro di importanti esperienze di accoglienza e che negli ultimi anni ha trovato una nuova vitalità attraverso l’arte e la cultura. Dei temi narrati e delle scelte tecniche del documentario si è parlato nel corso del forum tra studenti dell’Accademia, autori del lavoro e docenti, con la moderazione della coordinatrice del Dipartimento di Didattica dell’Arte, Amelia Lasaponara.

Il lavoro non è solo uno strumento per la riscoperta e la promozione di uno dei più bei paesi della Calabria, bensì è stato l’occasione per raccontarne l’evoluzione, le tradizioni, il contesto sociale che lo caratterizza: «La genesi del progetto è del tutto spontanea – spiega Gallella Mottola -. Dagli studi in Accademia, sui beni culturali, sulla loro tutela e la loro valorizzazione, sulla Pedagogia, sulla Storia dell’Arte, si è innescato un processo che ci ha portato a voler approfondire la conoscenza di Badolato. Da lì alla decisione di realizzare un documentario, il passo è stato quasi naturale. Abbiamo quindi messo insieme i nostri know-how, il mio legato alla conoscenza del mondo demoetnoantropologico e quello di fotografo di Antonio Aleo, dando vita ad un prodotto che l’Accademia ha inteso sostenere con entusiasmo».

«Nella realizzazione del documentario ho inteso mettere in atto un approccio in stile “conversation host”, cioè dialoghi tra l’intervistato, Maurizio Gallella Mottola, e i protagonisti delle storie da raccontare. Tutto, però, è avvenuto in maniera spontanea, senza aver scritto nulla, per far sì che venissero fuori le emozioni, la poetica dei personaggi narranti e del luogo narrato. Volevo far emergere la semplicità del luogo, ma anche le caratteristiche del litorale jonico catanzarese, che hanno una spiccata personalità. Abbiamo lavorato su una fotografia semplice, ma con l’intenzione di renderla introspettiva, immaginato quasi come una serie di fotografie animate», ha aggiunto Aleo.

Il lavoro di Gallella Mottola e Aleo nasce dopo la Summer School realizzata dall’Accademia proprio nel borgo di Badolato, nel 2022: «Amiamo contaminare il territorio con l’arte e la bellezza – ha detto Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro -. In questo caso, i nostri studenti lo hanno fatto attraverso un lavoro straordinario di ricerca e di narrazione, per testi e immagini, che prende le mosse proprio da quell’attenzione al territorio che l’Accademia quotidianamente riserva in ogni sua attività. Per noi è motivo di fregio, che mi inorgoglisce, produrre, con un atto disseminante, cultura e ricchezza per il territorio in cui operiamo. Siamo felici che questa impostazione, cioè che il nostro lavoro, sia accolto con grande favore: questa è la strada che abbiamo scelto e che vogliamo continuare a perseguire».

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