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“La Morte di Callisto”: Il Paradossale Dilemma al Tempietto di Reggio Calabria

In un’epoca in cui i casi di discriminazione di genere e violenza sulle donne emergono con dolorosa regolarità nelle cronache italiane e mondiali, un’opera di street art cattura l’attenzione e stimola un dialogo cruciale. L’opera dell’artista reggino LBS (Bruno Salvatore Latella) intitolata “La Morte di Callisto” fa irruzione nel panorama artistico urbano della città di Reggio Calabria come un grido contro il silenzio imposto, un appello visivo che non può e non deve essere ignorato. Avvolto in un drappo dorato, il corpo di Callisto, pur essendo l’emblema di una castità idealizzata, è percorso dalla scritta “THIS IS NOT FOR YOU” che, in lettere scarlatte, segna la pelle della dea. Un monito, una rivendicazione di autonomia, un rifiuto netto del diritto di possesso che il consumismo vorrebbe esercitare sul corpo femminile, e non solo.

L’opera è un palcoscenico dove la tragedia classica incontra la critica moderna, dove la cornice dorata, intricata ed elegante, incornicia una scena di crudezza e realtà. Questa dissonanza visiva risuona con la questione della castità, un valore storico e sociale che viene messo in discussione, sfidato e ridisegnato dai contorni di un mondo contemporaneo che spesso lo travisa e lo sfrutta.

Colori saturi e dettagli inquietanti si fondono per creare un’atmosfera che è sia onirica sia disturbante, evocando una tensione palpabile. La rosa solitaria e l’erba vivida sottolineano la vitalità soffocata, mentre il cielo dai toni rosati e violacei suggerisce un universo di possibilità soffocate.

“La Morte di Callisto” interpella, provoca, e invita a una riflessione critica sulla realtà femminile in una società che troppo spesso distorce i concetti di purezza e violazione. L’opera non è solo un richiamo alla mitologia e all’arte classica, ma è un’affermazione potente che scuote la coscienza collettiva, spingendola a confrontarsi con le conseguenze di un sistema che predica il profitto a scapito dell’essenza umana.

Con quest’opera, l’artista pone l’accento sulla crisi di un’ideologia che sacrifica l’identità e l’integrità per il guadagno, offrendo una meditazione visiva sulla castità e sulla violenza nella società moderna. Una meditazione che, nella sua ossimorica esistenza, diviene un appello a riconsiderare, rispettare e proteggere la sacralità dell’individuo contro ogni forma di sopraffazione e di mercificazione.

L’artista LBS ha una visione che combina il movimento artivista della “super-società liquida” con la Pop art postmoderna. Questa visione si esprime attraverso un simbolismo basato sull’analisi semiologica, sociologica e filosofica/teologica della società contemporanea, caratterizzata dalla tecnocrazia, dalla cultura passiva e dalla mancanza di sogni e certezze, in particolare nelle nuove generazioni. La sua opera è guidata dalla convinzione che “la conoscenza porta alla distruzione e alla rinascita”. LBS utilizza una varietà di tecniche, tra cui fotografia, disegno digitale, stampe fine art e pittura, prendendo ispirazione da opere rinascimentali, simboliste, Pop art e Street art, al fine di comunicare in modo efficace il suo messaggio concettuale e sociale.

La sua ricerca artistica ha una componente pedagogica legata alla sua formazione accademica e alle idee che guidano i suoi progetti. L’artista ha raggiunto tappe significative nella sua carriera, tra cui esposizioni personali, pubblicazioni e premi. Tra i progetti futuri, ci sono ulteriori esposizioni e opere di Street art sia in Italia che all’estero, su invito di collezionisti e enti privati e pubblici.

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