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Depurazione a Pizzo, Lo Schiavo annuncia interrogazione: “Garantire azioni per verificare piena funzionalità del depuratore in vista della stagione estiva”

“Le immagini delle chiazze giallastre che hanno imbrattato nei giorni scorsi il mare tra Pizzo, Vibo Marina e altri tratti della costa vibonese, non possono non rievocare quelle desolanti che, puntualmente, con l’approssimarsi della stagione estiva, si presentano lungo il nostro litorale. Sebbene l’Arpacal abbia chiarito che, in questo caso, si sarebbe trattato di pollini di pinacee, ritengo sia utile, a pochi mesi dall’avvio della stagione balneare, avviare per tempo un’attenta riflessione sul tema della mala-depurazione, delle condotte abusive e dell’inquinamento del nostro mare. Non sono certo una novita’ le ataviche inefficienze che caratterizzano il sistema depurativo di alcuni centri, cosi’ come l’impatto degli scarichi abusivi sulla qualita’ delle acque marine. Per questo ritengo sia necessario intervenire per anticipare i problemi che abitualmente purtroppo subentrano a compromettere la stagione balneare e la presenza di turisti. Allo scopo ho predisposto un’interrogazione a risposta scritta da sottoporre all’assessore all’Ambiente della Regione Calabria”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo.

Nell’interrogazione si chiede di sapere “quali controlli ed eventualmente quali azioni urgenti intende svolgere per verificare e garantire la piena funzionalita’ del depuratore di Pizzo e del depuratore consortile di Pizzo, Filadelfia e Francavilla Angitola; in quali modi e con quale frequenza si intende monitorare il mare antistante il litorale di Pizzo”. Lo Schiavo ricorda come il comune di Pizzo, “storicamente interessato da importanti fenomeni di inquinamento del mare – come dimostrano le ordinanze di divieto di balneazione che di anno in anno vengono emanate – sia stato destinatario negli anni di risorse regionali per il sistema depurativo ma, ciononostante, il problema non si sia affatto attenuato. A cio’ si va ad aggiungere – spiega – l’annosa questione del depuratore consortile, che oltre ai comuni associati dovrebbe servire un’area affollata da villaggi turistici e resort, ma mai entrato in funzione e, allo stato, del tutto inutilizzabile visto la condizione di abbandono in cui versa e i ripetuti furti di quadri elettrici, pompe e filtri che l’hanno interessato. Per non parlare degli scarichi abusivi che sfociano direttamente in mare o nei corsi d’acqua. Su tutto questo – conclude – ritengo sia necessario intervenire, e farlo per tempo, al fine di scongiurare il grave danno economico per il comparto turistico che deriverebbe da condizioni del mare compromesse da sversamenti e liquami”.

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