“Il progetto del Ponte sullo stretto è sbagliato, anacronistico, dannoso e dispendioso. Abbiamo deciso di firmare insieme un esposto, per vederci chiaro, sono stati negati dei diritti a noi che siamo parlamentari dell’opposizione”. Lo ha detto la segretaria Pd, Elly Schlein, in conferenza stampa a Roma con i leader di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che hanno presentato un esposto in Procura . “C’è una mancanza di trasparenza, per questo abbiamo aderito a questa iniziativa, siamo determinati ad andare avanti per fermare questa opera dannosa”.
“La critica di bloccare il Paese, se la faranno, lascia il tempo che trova. Sono loro che stanno mettendo a rischio gli investimenti e rischiano di bloccare il Paese”. Così Schlein, rispondendo a chi le chiedeva se la maggioranza non accuserà il Pd e Avs di voler bloccare il Paese, visto che hanno presentato un esposto sul Ponte sullo Stretto. “Chi sta bloccando il Paese è il governo di Meloni e Salvini, e questo è anche una bomba da un punto di vista economico e sociale”.
Sul Ponte sullo Stretto “che ci siano potenziali profili di opacità nella vicenda che accompagna questa enorme e gigantesca opera appare evidente o almeno possibile. Che si possa aggiornare il progetto in poche ore non pare possibile. Quando ci sono enormi risorse pubbliche la trasparenza è dovuta. Riguarda noi ma anche il Paese, i cittadini e le cittadine”. Lo ha detto il segretario di Si, Nicola Fratoianni, in conferenza stampa a Roma.
Fra i motivi dell’esposto la mancanza di trasparenza: “Il governo e la società Ponte sullo stretto non hanno reso pubblici documenti fondamentali per capire l’entità del progetto, le procedure – ha spiegato Bonelli – La relazione sul progetto è stata negata ai parlamentari, adducendo che sono riservati e segreti, eppure impegnano lo stato per 14,6 miliardi di euro”.
“Siamo venuti ad apprendere da Ciriani che la relazione è stata presentata il 30 settembre 2023 – ha aggiunto Bonelli – mentre l’atto negoziale è stato sottoscritto il 29 settembre: quindi tutto in 24 ore. Come è possibile?”. Fra gli altri punti su cui si fonda l’esposto di Avs e Pd sul Ponte sullo stretto, c’è la decisione del governo “con il Dl Ponte, della caducazione di un contenzioso con il consorzio Eurolink per 700 milioni di euro – ha detto Bonelli – Lo Stato aveva già vinto, con sentenza di primo grado, ma, nonostante ciò, il Governo ha deciso di rinunciare a questo contenzioso mentre Eurolink non ha presentato rinunce”. Infine, “l’incontro, documentato da Report e mai smentito dagli interessati, tra Salvini, Lunardi e Salini, capo della cordata Eurolink, che getta ombre su possibili irregolarità nel processo decisionale e nell’assegnazione degli incarichi: dopo 12 anni, il progetto viene ripreso e riassegnato allo stesso consorzio senza una nuova gara. Persino una relazione dell’Anac sottolinea come, con il decreto Ponte, si sia fatto un favore ai privati”. Per Bonelli, “è assurdo che cifre così ingenti di denaro pubblico siano destinate a un progetto che suscita dubbi non solo in Italia ma anche tra esperti internazionali, giapponesi in primis, che hanno espresso perplessità sulla fattibilità di ponti a campata unica di 3.300 metri a causa dei rischi associati alla flessione e alla torsione. Questo non fa che aumentare i nostri timori di uno sperpero senza precedenti di risorse”.