Il Consigliere comunale Giuseppe Ciacco si rivolge così a Occhiuto: “Signor imperatore Giulio Cesare Roberto Occhiuto, dal 44 a. C dittatore perpetuo di Roma e dal 2021 d. C. dittatore perpetuo della Calabria, senza arrecarLe eccessivo disturbo (perché gli imperatori vanno solo, acconciamente, adorati e idolatrati), Le pongo qualche domanda a proposito del nuovo ospedale della Città di Cosenza. Lei, signor imperatore-dittatore perpetuo, ieri, all’UNICAL, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, ha detto che sorgerà ad Arcavacata. Bene. Ma lo studio di fattibilità, affidato, a seguito del decreto golpista del 26.giugno.2023, alla Cooprogetti S.c.a.r.l. è stato ultimato? E, se è stato ultimato, è stato depositato? E, se è stato ultimato e depositato, perché non è stato reso noto? E se è stato ultimato, quale sito ha prescelto lo studio di fattibilità? Ma, se invece, non è stato ultimato, da dove è spuntato il suo annuncio?”
Prosegue Ciacco: “Ah, dimenticavo, che sbadato che sono! È spuntato, ovviamente, dall’onnipotenza imperiale e dittatoriale, che la pervade dalla testa ai piedi. E, allora, mi perdoni: un’altra domanda sorge spontanea. Ma se la scelta del sito doveva scaturire, esclusivamente, dalla sua onnipotenza imperiale e dittatoriale, c’era bisogno, allora, di commissionare un altro farsesco studio di fattibilità? C’era bisogno di dilapidare, in perfetta stile dinastico, altro denaro pubblico? E mi perdoni, un’altra domanda sorge spontanea. L’UNICAL, nel caso in cui nell’area selezionata dovessero insistere terreni di sua proprietà, rinuncerà, in uno spirito di proficua e armoniosa alleanza istituzionale, alle indennità di esproprio? E quanto costerà indennizzare quei nuclei familiari, titolari dei terreni, ricadenti nell’area prescelta?”
Conclude Ciacco: “Insomma, signor imperatore-dittatore perpetuo, ad Arcavacata, in una cornice di partenariato pubblico-privato, si profila un bel business? E, allora, signor imperatore-dittatore perpetuo, attenzione: ogni qualvolta c’è odore di business, dietro l’angolo, minacciose, incombono le congiure di palazzo. Metaforicamente, le idi di marzo docent!“