“A pochi giorni dal voto di ballottaggio per il Sindaco di Catanzaro alcune indicazioni di fondo si possono cominciare a trarre.
E non solo su considerazioni particolari e localistiche ma anche su questioni generali, su quanto si è consumato in queste ultime ore nel Paese.
Avevamo visto bene, quando ci eravamo espressi sulla accentuata frantumazione del quadro politico esistente, sul superamento di vecchie appartenenze e su schieramenti che rimangono tali sulla carta, ma che nella realtà dei fatti risultano del tutto fumosi e privi di significato.
I partiti a che servono? Si chiedeva qualche anno fa un vecchio intellettuale comunista, a cosa servono se non assolvono più e da tempo un ruolo e una funzione nazionale di guida e di rappresentanza delle comunità politiche e sociali. Interrogativo che resta stringente, a maggior ragione se lo si rapporta a quanto è accaduto l’altro pomeriggio nel partito dei 5 Stelle, gli stessi che dovevano aprire il parlamento come una scatola di tonno, come dissero i maggiorenti del partito ad inizio legislatura; gli stessi l’altro ieri, si sono divisi definitivamente, accartocciandosi come una scatola di latte finito male, e non stiamo parlando di un partito qualsiasi ma, è bene ricordarlo, del primo gruppo parlamentare.
La formazione che più di ogni altra in questi cinque anni si è cimentata nel governo della nazione, prima alleandosi con Salvini e la Lega, poi successivamente con il Pd, poi ancora insieme a tutti gli altri, nel governo di Mario Draghi.
Il partito che messa da parte la ribellione sociale ha capito di trovarsi a stare comodo nelle istituzioni, costruendo un sistema di alleanze al centro e in periferia, indicando consiglieri comunali, regionali e candidati a sindaco delle Città.
Una propaggine di quanto sto dicendo l’abbiamo avuta a Catanzaro, con l’indicazione calata dall’alto, da Roma, senza confronto e unitamente alla dirigenza nazionale del Pd, del candidato Nicola Fiorita.
Un risultato immediato di questa scelta si è avuto al primo turno elettorale. Il Pd cittadino è al 5,8%, il movimento 5 Stelle, il partito che ha indicato il suddetto sindaco, al 2,7%.
Uno schianto, una sparizione dalla scena politica di quello che è stato questo strano “campo largo di centro sinistra”.
Assume in tutto il suo rilievo, in questo contesto il profilo serio, gentile e competente del Prof. Valerio Donato, che nonostante una campagna propagandistica contro in cui a prevalere è stato il risentimento, l’ambizione personale sfrenata, la cattiveria fine a sé stessa, è stato votato al primo turno da 20.768 catanzaresi, il 44% dei votanti. Ha visto bene il prof. Donato quando ha proposto come asse portante del suo mandato la necessità di ricostruire una comunità politica cittadina, una politica che si deve costruire anche dal basso attraverso la conferenza dei cittadini e dei quartieri, il bilancio partecipato, il forum delle donne.
Questo lo scenario che domenica 26 Giugno avremo di fronte, per una scelta netta e precisa.
Con un ultimo inciso che la dice lunga di chi ha deciso di stare con chi. In appoggio del Prof. Fiorita, il candidato della destra, Avv. Talerico, che nel primo turno è stato il candidato del Sig. Tallini.
In appoggio del Prof. Valerio Donato, la candidata della destra On.Wanda Ferro. Una scelta quella dell’On Ferro, per certi aspetti simile a quella effettuata sedici anni fa, dall’On. Michele Traversa, uomo integro di destra, quando decise di votare l’allora candidato del centro sinistra mai dimenticato, On. Rosario Olivo”.
Lo afferma in una nota il Dottor Pino Tomasello.