“Il decreto commissariale che concede alle società private impegnate nel servizio di soccorso sanitario di attivare nuove postazioni di stazionamento, rappresenta un segnale tangibile della volontà di affrontare di petto uno degli aspetti più dirimenti dell’emergenza sanitaria in Calabria: la presenza capillare del servizio sanitario sul territorio. Soprattutto nelle aree periferiche e specialmente nel periodo estivo. L’aumento delle postazioni di emergenza, con un focus specifico sulle località turistiche e dell’entroterra, è un intervento cruciale e atteso da anni, una svolta storica dopo decenni di immobilismo”.
Così il Consigliere regionale e Presidente di Azione Calabria, Giuseppe Graziano, che plaude al provvedimento del Presidente/Commissario alla Sanità, Roberto Occhiuto, che regolamento il posizionamento strategico delle ambulanze e ridisegna, di fatto, i tempi di intervento nella regione.
“È innegabile – aggiunge Graziano – che la Calabria sconti ancora le pesanti eredità di anni di gestioni commissariali e di governo regionali che hanno lasciato un sistema sanitario fragile e inefficiente, con conseguenze dirette sulla vita dei cittadini. I cosiddetti “soccorsi lumaca” sono il frutto di decenni di mancati investimenti, di una programmazione carente e di un immobilismo inaccettabile che ha penalizzato soprattutto le aree più periferiche e le località turistiche, dove il fabbisogno di servizi sanitari d’urgenza aumenta esponenzialmente durante i periodi di maggiore affluenza.
Il Presidente di Azione Calabria sottolinea, quindi, con forza come l’azione del Presidente Occhiuto stia finalmente invertendo questa tendenza: Questo decreto – dice – è la dimostrazione concreta di un cambio di passo decisivo. Dopo anni di promesse disattese, finalmente si interviene in maniera strutturale per migliorare un servizio essenziale per i cittadini che reclamano, giustamente, di poter accedere più velocemente ai servizi sanitari.
Certo – prosegue – è fondamentale rivedere e semplificare le procedure per coinvolgere attivamente il prezioso contributo del volontariato e del privato sociale nel sistema di emergenza-urgenza. Questo non solo può portare a un aumento delle risorse disponibili, ma anche a una maggiore flessibilità e capillarità degli interventi sul territorio. È ovvio, però, che occorre una vigilanza serrata anche in questo caso. Ricorrendo all’ausilio delle aziende e delle associazioni private si dovrà proseguire nel processo di riordino del servizio di emergenza urgenza pubblico in forma strutturale. Ma su questo – conclude Graziano – sta già lavorando Azienda Zero”.