“Legalità ed applicazione normative sembrano ‘dimenticate’ nella Regione Calabria. Tra le rilevate incoerenze, sorgono concreti dubbi sulla legittimità della presenza, senza soluzione di continuità, nelle Aziende sanitarie (Asp e ‘Dulbecco’ di Catanzaro, Asp di Crotone, Gom di Reggio Calabria) dei direttori amministrativi e sanitari nominati dai preesistenti commissari prorogati con Dca 434/2024”.
E’ quanto si legge in una nota di Nino Accorinti, della Federazione Cisl medici Calabria. “Infatti – prosegue – la nomina dei nuovi commissari da parte della giunta regionale, alcuni già precedentemente in servizio, presuppone la decadenza degli stessi Da e Ds ai sensi della norma introdotta dal comma 3 dell’articolo 14 della legge regionale n. 13/2005, attualmente in vigore. La medesima norma recita che ‘in concomitanza con la nomina dei direttori generali delle Aziende ospedaliere e delle Aziende sanitarie locali, decadono tutte le nomine fiduciarie ed in particolare i direttori amministrativi e sanitari delle stesse Aziende. Entro trenta giorni dalla nomina, i direttori generali devono provvedere al conferimento dei suddetti incarichi’. Il tutto è stato confermato dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 233 del 5 giugno 2006 che avvalora come la suddetta previsione di decadenza relativa alla legge 13/2005 concerne l’organizzazione della struttura regionale e tende ad assicurare il buon andamento dell’amministrazione”.
“Dunque – afferma la Cisl medici – il direttore generale/commissario dovrebbe procedere alla nomina, nel rispetto dei principi di trasparenza, dei direttori amministrativi e sanitari tramite un avviso, seppur non obbligatorio, per garantire la più ampia partecipazione e pubblicità. Malgrado quanto previsto normativamente, i ‘vecchi’ direttori dopo la nomina dei relativi commissari sono rimasti in servizio, senza rientrare nelle loro sedi di lavoro. Si possono considerare legittimi gli atti adottati dagli stessi? Sembrerebbe di no, con ciò producendo la nullità di tutti i provvedimenti conseguenti. E’ legittimo che il direttore sanitario ed il direttore amministrativo, che ha fatto la proposta, prendano atto con delibera del Decreto del Presidente della Regione n. 16 del 17.02.2025 sulla nomina dello stesso commissario, come avvenuto nell’Asp di Catanzaro? Sembrerebbe di no, anzi si appalesa un pasticcio amministrativo inverosimile. Sono legittime le proroghe dei contratti di lavoro del direttore amministrativo e del direttore sanitario, rispettivamente dal 2023 fino al 2026 e dal 2024 fino al 2027, adottate dal nominato commissario dell’Aou Dulbecco che ha confermato i due pur essendo decaduti? Sembrerebbe di no, anzi si potrebbe ipotizzare un danno anche erariale”. “Insomma – conclude Accorinti – l’applicazione delle regole e delle leggi, perfino regionali, nelle Aziende sanitarie sembrano un optional che rischia di far degenerare il sistema. Tuttavia sorge un altro dubbio: la loro omissione è dettata da incompetenza o da malizia? Chissà cosa ne pensano la Struttura commissariale ed il dipartimento Salute della Regione Calabria”.