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La relazione della Corte dei Conti: “Bilancio della Regione Calabria ‘libero’ solo per il 12%”

“L’analisi dei dati acquisiti al giudizio evidenzia come il valore di risorse di natura vincolata sia consistente: il 62,4% per la sanita’, il 15,8% per investimenti (Por, Pac, Fsc e Pnrr) e l’8,2% per altri fondi vincolati. Entrate libere da vincoli sono pari al 12,2%. Cio’ rappresenta un limite oggettivo all’azione di governo”. Lo scrive il procuratore regionale della Corte dei Conti Romeo Ermenegildo Palma, nella relazione per il giudizio di parifica del rendiconto 2021 della Regione Calabria.

Per il procuratore contabile “e’ elevato il rischio di possibili squilibri di bilancio fin quando le manovre di bilancio saranno improntate al finanziamento del deficit della sanita’, al finanziamento di debiti fuori bilancio e ad assicurare la disponibilita’ per pignoramenti o ancora la contribuzione verso enti strumentali e organismi partecipati per sopperire a gestioni non in perdita. Si tratta – si legge nella requisitoria – di una disponibilita’ finanziaria che circoscrive la possibilita’ di prevedere interventi sul territorio – aggiunge – a fronte di frequenti e imprevedibili esigenze ulteriori rispetto a quella indicate in programmazione e in ambiti caratterizzati da contingenze congiunture nazionali ed internazionali e da un’elevata dinamicita’ delle esigenze del territorio”. Tra le voci piu’ significative citate dal procuratore della Corte dei Conti Romeo, quella dei residui attivi (in sostanza i crediti che vanta la Regione Calabria), la cui mole e’ “elevata” e che sono rilevati in aumento”.

“A fronte della cancellazione di residui per circa 580 milioni – prosegue la requisitoria di Romeo – l’attivita’ della Regione non risulta connotata dalla incentivazione della riscossione attivita’ di evidente rilevanza che appare essere peraltro in forte calo passando da oltre un miliardo di euro poco piu’ di 660 milioni”: a conferma delle precedenti parifiche i residui attivi sono essenzialmente crediti che la Regione vanta nei confronti dei Comuni per il mancato pagamento della tassa sullo smaltimento dei rifiuti (171 milioni) e per la fornitura dell’acqua (173 milioni). Inoltre la Procura della Corte dei Conti segnala “un valore del fondo contenzioso per 165 milioni con una variazione di +21% rispetto al 2020 che tuttavia copre nella sola percentuale del 16,35% il rischio stimato. La misura ridotta di tale percentuale presenta elevati livelli di criticita’”.

Secondo la magistratura contabile “non puo’ che confermarsi la criticita’ della mancata adozione da parte della Regione Calabria delle misure correttive richieste in occasione della parifica d’esercizio 2020, specificamente orientate ad evitare eventuali sottovalutazioni del contenzioso gravante sull’ente a causa di carenze di informazioni con la conseguente sottostima degli accantonamenti disposti. Permangono infatti anche se in percentuale ridotta le criticita’ sua sulla incapienza del fondo a fronte delle soccombenze registrate sia sulla esatta ricognizione”. (AGI)

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