“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Berlusconi assicura: “Faremo il Ponte sullo Stretto a campata unica. Sarò in Sicilia per la posa della prima pietra”

Il centrodestra farà il Ponte sullo Stretto e si farà un’opera a campata unica. Lo assicura Silvio Berlusconi, intervistato sul tema da StrettoWeb, aggiungendo che sarà in Sicilia per la posa della prima pietra. “Il progetto a campata unica – spiega il leader azzurro – è stato ritenuto preferibile dai più grandi esperti a livello mondiale. L’ipotesi di un ponte a più campate è già stata scartata perché non è adatta alle caratteristiche idrogeologiche dello stretto”.

Poi annuncia che “il nostro governo rinuncerà al nuovo studio di fattibilità” per eventuali modelli diversi “che costerebbe 50 milioni, e utilizzerà parte delle somme già stanziate a questo scopo per aggiornare i progetti già approvati, adeguandoli alle nuove possibilità che la tecnologia offre”.

“I No Ponte che governano da dieci anni non hanno affrontato alcuno dei problemi da loro considerati più urgenti del Ponte – dice – . Il 25 settembre occasione unica per trasformare Calabria e Sicilia nel motore dello sviluppo d’Italia”. Ma per il Cavaliere invece la struttura che dovrebbe unire Calabria e Sicilia “è una delle nostre priorità assolute. Voglio ricordare che se la sinistra non avesse azzerato per ben due volte il lavoro dei nostri governi, ora il Ponte sarebbe una realtà, treni e auto attraverserebbero comodamente lo Stretto in pochi minuti”.

“Il no ideologico della sinistra è stato un comportamento davvero incredibile, la dimostrazione di una assoluta mancanza di cultura sulle infrastrutture strategiche. Grandi opere come questa non solo accorciano l’Italia e l’Europa – ricordo che il ponte fa parte di una delle grandi direttrici di traffico europee – ma sono un formidabile volano di benessere per le aree limitrofe: lo dimostra fra i tanti il caso del ponte di Øresund, che collega la Svezia alla Danimarca. Nei primi dieci anni dall’inaugurazione del collegamento, sulla sponda svedese si è avuto un aumento del 17% dell’occupazione e del 21% del Pil, su quella danese un aumento del 4% dell’occupazione e del 12% del Pil. Senza contare l’indotto generato dalla costruzione dell’opera”, conclude Berlusconi.

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