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Tonno Callipo Volley, Macedo: “A Vibo respiro lealtà, rispetto e amore per il volley”

Anche in rosa… la Tonno Callipo Volley ha mantenuto quello stretto legame col tanto amato mondo pallavolistico brasiliano, che ha visto tesserati al maschile ben 22 atleti nella trentennale storia giallorossa. E così è stato anche quest’anno al femminile, a Vibo Valentia sono infatti atterrate due top player, che hanno innalzato il livello tecnico della corazzata che sta dominando il torneo di Serie C. Così dopo l’opposto Suelen la scorsa settimana, stavolta parliamo dell’universo giallorosso con la centrale Camilla Silvia Teixeira Macedo da Belo Horizonte, 35 anni lo scorso gennaio. Diciamolo subito in premessa: è un lusso disporre di atlete di tal fatta, e abili ovviamente sono stati coach Boschini ed il ds Defina ad averle inserite in un roster ben strutturato. Camilla Macedo anche nel match di sabato a Pizzo, con i suoi dieci punti sotto rete, ha confermato la bontà della scelta estiva. Centonovantadue centimetri di forza e astuzia nei primi tempi e di intelligente lettura a muro, con due braccia potenti simili ad eliche che volteggiano vincenti. Ma non finisce qui, poiché la qualità ancora migliore di Camilla è una simpatia innata unita a quella capacità di fare gruppo che, per una squadra vincente, conta quanto le potenzialità tecniche. Due sono soprattutto i tratti distintivi di questa qualità della forte brasiliana che ha accumulato esperienza e promozioni in giro tra Puglia, Campania, Sicilia (in A2 con Marsala) e Calabria. Si tratta di quella carica e adrenalina agonistica subito dopo un punto vincente che si trasforma, ed è la seconda, in quel sorriso ed abbraccio trascinanti verso le compagne. E quando le chiediamo dove trova tutto ciò, Camilla accende naturali emozioni: “Io ho un carattere molto espansivo e solare, non mollo mai – sottolinea -, e con i miei abbracci vorrei trasmettere loro un pochino di me. Gli vorrei donare tranquillità quando ne hanno bisogno oppure la fiducia che cercano in quell’istante, il tutto con un abbraccio o un sorriso. Penso di riuscirci…”. Chapeau! Crediamo che ci riesce, aggiungiamo pure alla grande!

Camilla, siete a quota 17 vittorie tra campionato e coppa, tutte per 3-0: nella tua carriera ti era mai capitato un percorso così eccezionale?

“Si – sorride – non è la prima volta: mi è capitato 3 anni fa nel campionato in epoca-covid quando ho vinto la B2 con appena un set perso. E poi tanti anni fa in B1 a Salerno, più o meno la stessa cosa. Sono annate che non dimenticherò mai, ciascuna con un sapore diverso”.

L’ultima prova di forza l’avete mostrata sabato scorso a Pizzo: qual è il vostro segreto?

“A Pizzo sapevamo che sarebbe servita una prova di carattere per quello che ci sarebbe stato in gioco, cioè andare ad un ipotetico +7 in classifica, e quindi avere una tranquillità importante e soprattutto la consapevolezza che dipende da noi il nostro cammino. Specialmente per raggiungere il traguardo prefissato quanto prima possibile. Si dice che i derby si vincono e noi lo volevamo a prescindere e così è stato. Noi squadra ci siamo divertite e spero anche il pubblico e i nostri tantissimi e meravigliosi tifosi. Devo dire che li ho sentiti tutto il tempo della partita: da brividi! In campo abbiamo messo in campo la nostra pallavolo, quella per cui ci alleniamo ogni giorno con sudore e dedizione in palestra. Prepariamo ogni partita come se fosse la finalissima, perché abbiamo molta fame e voglia di vincere. Lo ammetto: io sono molto fiera di noi”.

Hai giocato in tante squadre: in una ipotetica scala di forza questa Tonno Callipo quale posizione occupa e perché?

“In tanti anni, belli o brutti che siano stati, comunque ogni società mi ha lasciato un segno che non dimenticherò mai. Però metto la Tonno Callipo in cima alla mia lista perché quello che sto vivendo qua è stupendo e considerata anche la mia età il tutto ha un sapore ancora più bello. Confesso e garantisco però – sorride ancora Camilla – che ho più voglia di giocare e vincere adesso che dieci anni fa! A Vibo ho trovato una società con la S maiuscola: vorrei raccontare tanto ma starei ore a dire quello che si prova. Posso assicurare che ogni singolo giorno aprendo la porta al Palazzetto respiro lealtà, rispetto e amore per questo sport e per tutte noi”.

Domenica tornate in casa contro la Pink, match sulla carta agevole?

“Guardando la classifica è un testa-coda, ma non sottovalutare l’avversario è la prima regola nello sport e noi non guardiamo mai la classifica. Pensiamo invece sempre a dare il massimo di noi stesse in ogni partita ed a mettere in campo quello che in settimana abbiamo provato e quel che ci chiede l’allenatore”.

Dopo 7 mesi a Vibo raccontaci qualcosa di questa tua esperienza, era come te l’aspettavi, che ambiente hai trovato?

“Venire a Vibo era una scommessa per tanti aspetti, in primis non avendo fatto mai questa categoria non sapevo cosa potessi dare. Qui mi trovo molto bene con la società e non mi stanco di ripetere che è una realtà magnifica. Con lo staff vado d’accordo e lavoriamo in perfetto equilibrio con la squadra. Poi è inutile nascondere che tutte le ragazze sono stupende, oltreché giocatrici che avranno grandi soddisfazioni nel loro futuro perché sono professioniste. In alcune di loro mi rivedo come ero io quando arrivai in Italia e questa cosa mi fa emozionare (e qui gli occhi brillano un po’ – ndr)”.

Chiudiamo con qualche tuo idolo, anche al femminile e come ti sei appassionata a questo sport?

“Il mio amore con la pallavolo nasce 20 anni fa così per caso: mi vedono sugli spalti di una partita e mi dicono ‘vieni pure tu da lunedì’. E così ho iniziato, senza fare minivolley o selezioni varie; poi da noi in Brasile la pallavolo è arte. Sono cresciuta con la generazione d’oro di Giba, Anderson, Dante, Serginho, Murilo (uno dei 22 ex giallorossi, anzidetti – ndr) e tanti altri per i quali ho grande ammirazione. Anche nel femminile Sheilla, Thaisa, Fabi, Jaqueline sono quelle che mi hanno fatto innamorare di questo sport, facendo diventare una passione il mio vero lavoro”.

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