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La Sezione ANPI Nilde Iotti in sinergia con ARCI Samarcanda presenta il libro “I campi di Salò. Internamento ebraico e Shoah in Italia” di Carlo Spartaco

In preparazione della ricorrenza del 25 aprile e dell’80° Anniversario della liberazione del Paese dal nazifascismo, mercoledì 16 aprile alle ore 17,30, presso i locali di ARCI Samarcanda presentazione dell’ultimo libro, in prima assoluta a Reggio Calabria, di Carlo Spartaco Capogreco “I capi di Salò. Internamento ebraico e Shoah in Italia” Edito da Einaudi. Conversano con l’autore il giornalista ANSA Giorgio Neri e lo storico Pasquale Amato. Presenta l’iniziativa Diego Cilio, Vice Presidente della Nilde Iotti. Saluti da parte della padrona di casa Antonella Santoro, Presidente del Circolo ARCI Samarcanda. Professore all’UNICAL Carlo Spartaco Capogreco è uno storico italiano specializzato nello studio dei campi di concentramento fascisti come quello di Ferramonti di Tarsia il più grande costruito in Italia. Nel libro che presentiamo mercoledì 16 aprile si affronta la questione dei campi di concentramento costruiti e utilizzati dopo l’otto settembre dalla Repubblica Sociale di Salò. Senza giro di parole possiamo definire questo saggio uno sguardo approfondito e necessario sulla persecuzione antiebraica di Salò e la geografia della Shoah in Italia. L’idea che sta alla base di questo libro è, anzitutto, quella di fornire al lettore – dopo un rapido richiamo alle vicende dell’antisemitismo fascista, dal 1938 – una mappatura territoriale complessiva, ancora mancante, dell’internamento ebraico attuato dalla Repubblica di Salò, dal 1° dicembre 1943, e delle sue connessioni con la deportazione dall’Italia, condotta dalle autorità di occupazione tedesche, nel quadro della «soluzione finale del problema ebraico». Capotreno affronta il contesto persecutorio antiebraico della R.S.I., determinato soprattutto (sul finire di quell’anno) dal passaggio di testimone dai tedeschi agli italiani nella gestione dei rastrellamenti nella Penisola. Con un’approfondita ricognizione storica, territoriale ed archivistica, egli mette a fuoco tutti i «campi provinciali», contestualizzandoli nella più ampia pagina dell’internamento civile fascista. Non tralascia, quindi, uno sguardo d’insieme agli anni 1940-45 e al composito intreccio tra siti geografici e funzioni politico-poliziesche, relativo all’internamento ebraico e alla Shoah; senza escludere i Lager nazisti che operarono in Italia.

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