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Il vescovo di Palmi e il rabbino di Napoli incontrano i ragazzi del “Pizi” di Palmi

Un evento culturalmente prestigioso e dall’eccezionale valore formativo quello che l’Istituto scolastico “Nicola Pizi” ha ospitato lunedì scorso presso l’auditorium del suo plesso centrale di San Gaetano. La scuola palmese ha infatti accolto per uno speciale incontro nel segno del “Giubileo della Speranza” con gli studenti delle classi quinte il Rabbino capo di Napoli, rav Israel Cesare Moscati e il vescovo della Diocesi di Oppido-Palmi, mons. Giuseppe Alberti. A salutare e ringraziare gli ospiti per la loro presenza la Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Domenica Mallamaci, che ha dato avvio agli interventi della mattinata con il benvenuto da parte dell’intera comunità del “Pizi”: “Il dialogo interreligioso – ha dichiarato – è un presupposto fondamentale per creare solidi percorsi di pace”. Moderato da don Letterio Festa, direttore dell’Archivio storico diocesano, l’incontro ha visto la presenza anche del delegato della comunità ebraica di Napoli, dott.Roque Pugliese, di don Emanuele Leuzzi, vicario episcopale, dell’archimandrita Benedetto Colucci e del comandante della Stazione dei Carabinieri di Palmi, Giovanni Calabria.

IL DIALOGO – Sono stati gli studenti ad “aprire” il dialogo con i prestigiosi ospiti attraverso il resoconto della forte esperienza emotiva vissuta nel febbraio scorso durante la visita al campo di concentramento di Auschwitz, tappa del progetto scolastico “Memoria, radici del futuro”:  i circa 50 maturandi coinvolti  hanno “restituito” in un video proiettato nell’occasione emozioni, riflessioni e speranze per un futuro senza più atrocità come la Shoah.

 

NEL SEGNO DELLA SPERANZA – Speranza, in effetti, è stata la parola chiave dell’incontro coordinato dalle prof.sse Maria Bonfiglio e Anna Saraceno. Il Rabbino Moscati ha espresso vivo apprezzamento per il percorso di approfondimento compiuto dagli studenti palmesi prima di illustrare il significato e l’origine del giubileo ebraico, il cui inizio veniva annunciato con il suono di un corno (la parola  jobel in ebraico significa “corno d’ariete”). Il rabbino ha poi dialogato con i maturandi del “Pizi”, rispondendo alle loro tante domande. Come sempre coinvolgente e profondo, infine, l’intervento di mons. Alberti che al giovane pubblico ha ricordato come la speranza, al centro dell’attuale anno giubilare (partito il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa), debba guidare tutte le azioni della comunità cristiana in vista di quell’incontro con Dio che avviene ogni giorno.

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