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Presentato a Lamezia Terme il libro di Roberto Vannacci

Oltre 200 persone hanno assistito alla presentazione del libro di Roberto Vannacci “Il Mondo al Contrario”. L’evento, organizzato da Cantiere Laboratorio e dal Coordinamento Culturale “Il Mondo al Contrario” di Lamezia Terme, Regione Calabria e del Sud Italia con la collaborazione di Gioventù Controcorrente e dell’Unità Operativa di Solidarietà, si è tenuto presso il Teatro Costabile di Lamezia Terme lunedì 15 aprile 2024.

 

L’incontro è stato moderato da Vittorio Gigliotti, presidente di Cantiere Laboratorio, il quale nella sua presentazione ha tenuto innanzi tutto a chiarire e precisare e come il Comitato Culturale che fa riferimento e si ispira ai 12 capitoli del libro e che da esso prende il nome è disgiunto dalla figura del suo autore Roberto Vannacci, ringraziando poi i presenti, i rappresentati di associazioni e di partiti e movimenti politici presenti.

Dopo i saluti di Francesco Materazzo, coordinatore del Comitato per la città di Lamezia Terme, ed Adolfo Procopi, coordinatore regionale dello stesso Comitato, l’autore ha sintetizzato il contenuto del libro, intervallato dai numerosi applausi della platea.

 

Roberto Vannacci per più di un’ora ha commentato e ulteriormente semplificato i contenuti del suo libro, dimostrando come i suoi detrattori e la stampa avversa lo abbiano accusato di omofobia, razzismo, sessismo, luoghi comuni, messi in atto da chi il libro non lo ha nemmeno letto ma si arroga il diritto di operare una censura morale ed un’ aberrante disinformazione. Ma in questo mondo al contrario accade anche questo. Il Generale Vannacci prima e dopo l’intervento è stato intervistato da una serie di testate televisive e giornalistiche presenti, tra cui La7, ha poi risposto alle numerose domande del pubblico e successivamente ha partecipato al rinfresco insieme ai numerosi partecipanti, tra cui molti giovani, dialogando con gli stessi.

“Giornata di cultura e di festa a Lamezia Terme all’insegna della libertà di espressione grazie alla presenza del Generale che ha dimostrato da soldato, da Uomo e da scrittore il suo coraggio contro il politicamente corretto ed il pensiero unico, affermando concetti e principi di buonsenso comune.

Non ha inoltre fatto mancare, nei numerosi passaggi, la dimostrazione del suo affetto nei confronti della Città di Lamezia Terme e della Calabria. Allora la lezione che si trae di fronte a questo “mondo al contrario” non è quella di dire “non ci posso fare nulla”. Al contrario, possiamo fare tanto.

Possiamo ricostruire con impegno e coraggio ciò che è stato deturpato, che ha la sua genesi non in un improvviso terremoto, ma in una certa misura, è stato frutto della nostra debolezza e della nostra abdicazione perché è stato perso il contatto con le realtà profonde che sostengono e nutrono l’uomo, e cioè la Fede, la Tradizione, la Famiglia, la Terra, il lavoro.

Abbiamo il dovere di ricreare, di riunire le nostre forze e di preparare la rinascita con senso di responsabilità. Dobbiamo essere custodi e difensori della nostra cultura, della nostra identità, vogliamo che il crocifisso sia ben visibile nelle nostre scuole, vogliamo festeggiare il  Natale e la Pasqua, vogliamo che le nostre campane suonino come sempre per ricordare che questa è la nostra terra e che a nessuno è permesso di distruggerla” è scritto in una nota.

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