Il francese Arnaud Demare ha vinto allo sprint la 6/a tappa del 105/o Giro d’Italia di ciclismo, da Palmi Calabro (Reggio Calabria) a Scalea (Cosenza), lunga 192 chilometri. Lo spagnolo Juan Pedro Lopez Perez ha conservato la maglia rosa di leader della classifica generale.
Ordine d’arrivo della 6/a tappa del 105/o Giro d’Italia di ciclismo, da Palmi Calabro (Reggio Calabria) a Scalea (Cosenza), lunga 192 chilometri. 1. Arnaud Demare (Fra) in 5h02’33” (+10″ abbuono) 2. Caleb Ewan (Aus) s.t. (+06″ abbuono) 3. Mark Cavendish (Ing) s.t. (+04″ abbuono) 4. Biniam Girmay (Eri) s.t. 5. Giacomo Nizzolo (Ita) s.t. 6. Phil Bauhaus (Ger) s.t. 7. Andrea Vendrame (Ita) s.t. 8. Simone Consonni (Ita) s.t. 9. Vincenzo Albanese (Ita) s.t. 10. Edward Theuns (Bel) s.t. 11. Sacha Modolo (Ita) s.t. 12. Rick Zabel (Ger) s.t. 13. Davide Gabburo (Ita) s.t. 14. Edoardo Affini (Ita) s.t. 15. Filippo Tagliani (Ita) s.t.
Oggi è arrivata la Carovana Rosa sulle strade della Riviera dei Cedri con traguardo a Scalea. Molte sono state le attività previste per la giornata di oggi, ma il focus resta comunque sulle ricadute per il territorio che l’evento comporta. In questa ottica, ecco l’ultimo appuntamento dell’attività promozionale ideata dall’ufficio comunicazione ECOtur, che ha diffuso attraverso i social delle “cartoline”, idealmente spedite da ogni località del territorio per aumentare la conoscenza di centri rivieraschi e collinari di questo splendido scorcio di Calabria.
Largo, dunque, agli ultimi 4 comuni della Riviera dei Cedri che faranno bella mostra di sé davanti alle telecamere e alle macchine fotografe internazionali dei molti media accreditati per il Giro d’Italia: Diamante, Belvedere Marittimo, Buonvicino e Sangineto.
DIAMANTE
Diamante, la “Perla del tirreno”. Offre panorami dalla straordinaria bellezza, spiagge incantevoli di sabbia e di ghiaia, scogliere vulcaniche, verdissime montagne. Sulla Riviera dei Cedri, antiche tradizioni e tutto il profumo del mare, del cedro e del peperoncino. Arrivando a Diamante il primo pensiero che sfiora la mente è che nessun nome sia più appropriato per descrivere una località favolosa come questa. Bagnata da un mare limpido venato di azzurro e di viola, ci accoglie con il lungomare più bello della costa tirrenica, tre spiagge straordinarie e un’incantevole scogliera. Diamante è costruita proprio sulla scogliera. Le sue origini sono rimaste a lungo nell’ombra. Sembra che sia stata fondata nel 1638 dai profughi di paesi vicini. Il nome forse deriva da un popolo di etnia greca, gli Amantes, vissuto da queste parti. Nei vicoli dell’antico borgo, le pareti delle case accolgono i visitatori con affascinanti murales. Alcuni sono sfavillanti di mille colori, altri più sobri, sfumati. Sono più di 180, dipinti su iniziativa del pittore Nani Razzetti dal 1981 in poi, da artisti provenienti da tutte le parti del mondo. E sui muri, non solo dipinti ma anche poesie, circa 30, di personaggi famosi. A ragione merita dunque l’appellativo di “Città più dipinta d’Italia”.
BELVEDERE MARITTIMO
Belvedere Marittimo è uno dei comuni più estesi della Riviera dei Cedri. Il paese si trova a 150 metri sul livello del mare, dominando la riviera sottostante. Per la sua magnifica posizione, incorniciata dai monti La Caccia e Montea, entrambi di oltre 1700 metri, è immediato intuire l’origine del suo nome. Le sue origini di Belvedere Marittimo sono antichissime. Qui, verso il 510 a.C., la tradizione vuole che abbiano trovato riparo numerosi Sibariti, che avevano trovato scampo dopo la tragica sconfitta contro i Crotoniati. In epoca romana fu abitato in alcune sue contrade secondo le più recenti testimonianze archeologiche. l’espansione del paese avvenne durante il Medioevo, quando Ruggero il Normanno fece costruire il Castello, ricostruito e ampliato a più riprese in epoca aragonese. Alla fine del Seicento il feudo passò alla famiglia dei Carafa di Napoli, potentissimo casato che ne controllò le sorti fino al primo periodo feudale. Dell’antico maniero sono ben conservate le torri cilindriche, il maschio e buona parte del ponte levatoio. Uno dei punti di interesse di maggior rilievo, da non perdere, si trova nel centro storico: la Chiesa di Santa Maria del Popolo che conserva una statua in marmo della Madonna, del secolo XV, numerose tele e sculture sacre in legno di epoca successiva. La chiesa del Crocifisso ospita invece un magnifico Cristo in Croce del 1600. Il trittico delle chiese si completa con la visita della Chiesa e del Convento dei Cappuccini sorti su di una ridente collina poco fuori dall’abitato, che conservano ancora tesori artistici, una ricca biblioteca che vanta migliaia di volumi antichi ed il chiostro monastico. Belvedere Marittimo fu la patria natale di San Daniele, martirizzato a Ceuta nel 1227 e di Cecco Pisano, uno dei protagonisti della battaglia navale di Lepanto. Da rilevare una fiorente e ben apprezzata produzione artigiana di terrecotte tipiche, realizzate con tecniche antiche.
BUONVICINO
Sorto nel secolo XIV questo piccolo centro merita una visita per ammirare l’antica Chiesa della Madonna del Rosario del 1091, la Chiesa della Madonna delle Grazie del 1446, il Convento dei Padri Cappuccini del 1597, il santuario della Madonna della Neve del XIII secolo e il cinquecentesco Palazzo ducale. La splendida Gola del Corvino ricca di stalattiti, le numerose sorgenti, i boschi di Valle del Drago, Vallone dello Sfrasso, Vallone del Cisso, Serra Commaroso, Valle della Frattina, Valle di Guida e i punti panoramici figurano tra le principali risorse naturalistiche. Il caratteristico centro storico di Buonvicino è arroccato sul fianco sinistro della valle del torrente Corvino. Qui è possibile godere di uno dei più bei panorami della catena appenninica. Negli anni intorno al mille a Buonvicino visse e operò San Ciriaco. Le sue reliquie sono oggi custodite nella chiesa Madre cinquecentesca a lui dedicata, il cui coro è sostenuto da colonne con capitelli bizantini e bassorilievi in marmo raffiguranti cedri e altri frutti, provenienti dal vicino monastero cinquecentesco, oramai distrutto. Sul paese domina la statua in bronzo di San Ciriaco, posta sul massiccio del colle “laccano”. Molto suggestivo è anche il santuario della Madonna della Neve, situato sul punto più alto della montagna di Buonvicino e meta di continui pellegrinaggi. Arrampicandosi invece fino in cima a Sasso dei Greci (967 metri di quota) ci si trova ad ammirare, dall’alto della roccaforte magnogreca, la mitica via Istmica, una delle più importanti vie commerciali degli Enotri e degli Italioti che collegava Sibari con Laos.
SANGINETO
Sangineto si incontra lungo la costa subito dopo Belvedere Marittimo. L’origine del centro collinare è antichissima, risale all’epoca della colonizzazione dell’Italia meridionale da parte degli Enotri. L’insediamento vero e proprio sarebbe opera di un gruppo di abitanti di Civitas, città distrutta dai longobardi della contea di Benevento intorno al 680, i quali scampati all’eccidio si rifugiarono intorno al castello in cerca di protezione. Il centro è appartenuto in passato ai Sangineto (nome certo derivato dal toponimo), poi ai Majorana e ai Firrao. In particolare, nella storia familiare dei Sangineto svetta la figura di Ruggero che nel 1282 si riscontrò con Giacomo d’Aragona per il controllo di Scalea. Sconfitto dovette lasciare in mano al nemico i figli, Francesco e Gerardo. In seguito all’assedio di Belvedere, Giacomo d’Aragona cercò di costringerlo alla resa finale facendosi scudo col figlio maggiore ancora suo prigioniero. Successivamente, l’unione della famiglia Sangineto ai Sanseverino, finì con il facilitare l’annessione del feudo ai possedimenti dei Principi di Bisignano. Sangineto rappresentò, soprattutto in epoca medievale, un importante nodo di controllo territoriale. Al lido è possibile ammirare il bellissimo “Castello del Principe”, un castello del XV secolo dotato di quattro torri angolari cilindriche e di un arioso loggiato cinquecentesco. Molto interessanti anche le Grotte. Negli ultimi anni si è sempre più affermata come importante stazione balneare dotata di strutture ricettive di ottimo livello.