“In questi giorni è stato eseguito nel torrente Oliveto, nel tratto fluviale poco più a monte del depuratore comunale fino alla spiaggia un incompleto intervento di sfalcio della vegetazione spontanea e arbustiva.
L’ANCADIC non è a conoscenza dell’Ente che ha disposto tale intervento, né la ditta che ha eseguito i lavori per la mancanza di cartello di cantiere come per legge.
Riscontriamo che in diversi tratti all’interno del torrente i rifiuti arborei prodotti da tale intervento sono stati in parte accumulati nell’alveo fluviale e in parte smaltiti attraverso il fuoco, soprattutto nell’area fluviale a monte del depuratore comunale e alla foce, quindi un potenziale danno alla salute e all’ambiente che si perpetua nel tempo, anche in considerazione dei rifiuti che ignoti hanno abusivamente smaltito nell’alveo fluviale tra cui materiale plastico, più volte interessato dalle fiamme.
Nell’area lato mare del ponte ferroviario circostante la stazione di pompaggio l’alveo fluviale è ancora colmo di alta e fitta vegetazione – canneto-, il terrapieno laterale costituito da rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi che dalla stazione di pompaggio giunge alla spiaggia è stato maggiormente esteso verso il letto del torrente. Sono evidenti i segni lasciati dai mezzi movimento terra che avrebbero sospinto il materiale terroso verso il letto del torrente restringendolo.
In questo tratto fluviale fino alla spiaggia non si è provveduto ad effettuare l’estirpazione della fitta e alta vegetazione e provvedere a trasportare in discarica i rifiuti pericolosi e non pericolosi interrati alla foce, la cui presenza è stata accertata dal Comando Carabinieri del NOE di Reggio Calabria in data 9 dicembre 2015.
Lato Reggio all’esterno del torrente insiste il villaggio “la Piramide” la cui area verrebbe facilmente interessata in caso di esondazione del torrente.
A parere dell’ANCADIC è necessario impedire l’accesso al torrente con opere idonee a contenere eventuale “piena” giacché il posizionamento di opere mobili, quali barriere “new Jersey” e blocchi di cemento posti alla fine della via degli Scalpellini che si affaccia sul torrente e quelli situati sulla parallela strada Provinciale, in caso di “piena” non fanno venir meno il rischio di una devastante esondazione, né tali opere così come collocate appaiono misure idonee per impedire il transito ciclopedonale.
L’ANCADIC sollecita la richiesta di spostare i pozzetti e tutta la rete fognaria situata nel torrente Oliveto. Al riguardo il Responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Motta SG con nota del 2 agosto 2021 in riscontro ad una richiesta d’intervento dell’ANCADIC ci ha comunicato:” per quanto riguarda lo spostamento dei pozzetti e dunque di tutta la rete fognaria nei pressi del torrente Oliveto, realizzata in tempi remoti, è evidente che la stessa non possa essere riscontrata in tempi brevi, essendo necessarie risorse, sia per indagini e studi, sia per la realizzazione di eventuali interventi possibili.” Ad oggi l’ANCADIC non ha notizie sul da farsi e stante il tempo trascorso dobbiamo dire che mentre il medico studia il malato se ne va.
Non ci risultano, salvo diversa dimostrazione, siano stati eseguiti interventi presso il bacino idrografico di Scillupia e Vena sempre sulla stessa asta fluviale torrente Oliveto, pertanto giova ripetere che persiste il pericolo per la popolazione minacciato da questi invasi.
Si rinnova la richiesta di un intervento urgente per impedire l’aggravarsi della situazione e il danno alla salute e all’incolumità pubblica e si chiede cortesemente di conoscere se è stato realizzato un preventivo studio idrologico-idraulico da sottoporre a parere dell’autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale ritenuto necessario dalla Regione Calabria Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente Settore Gestione Demanio Idrico di cui alla nota del 7 ottobre 2022.
In merito è stata interessata la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri competenti, il Presidente della Regione Calabria, gli Uffici regionali ed altri Enti competenti”.
Lo segnala in una nota Vincenzo CREA, referente unico dell’A.N.CA.DI.C e responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”.