Sono numerosissime le adesioni alla petizione lanciata da www.change.org contro la chiusura della filiale Bcc di Dasà. A poche ore dalla nota stampa con la quale il sindaco Raffaele Scaturchio ha lanciato l’allarme, la risposta della cittadinanza non si è fatta attendere. Centinaia le condivisioni sui social della petizione che prefigura una piena adesione compatta e unanime alle prossime iniziative istituzionali che il comune di Dasà intende promuovere. Del resto la filiale della Bcc è l’erede della cassa rurale ed artigiana di Dasà nata nei primi anni ’80 dello scorso secolo, con lo scopo di raccogliere il risparmio allora anche sostenuto dalle rimesse dei tanti emigrati all’estero favorendo il credito in agricoltura, nel commercio e nell’edilizia. Questa sinergia è stata la forza dell’istituto che superò la grave crisi dei primi anni del 2000 venendo inglobato tramite l’allora banca di credito cooperativo di Maierato nella rete degli istituti di credito del territorio. Non dimentichiamo questa storia, invita il sindaco Raffele Scaturchio, in una terra con mille difficoltà, in cui il credito era spesso lasciato alle mille forme di usura, la cassa rurale diede dignità ai coltivatori diretti, ai commercianti ed a quanti avendo lasciato la propria terra per lavorare all’estero depositavano i propri risparmi per costruire la propria casa, comprare un mezzo agricolo o aprire una piccola attività di prossimità, traendo sostentamento dignitoso per la propria famiglia. Si tratta di valori che con il tempo non sono venuti meno, sebbene le condizioni sociali e ambientali in molti casi non siano migliorate. L’attuale crisi economica riporta la pericolosità della criminalità che con i suoi capitali illeciti si insinua più facilmente nell’economia come da anni spiega il giudice Nicola Gratteri nei suoi libri. Anche per queste ragioni mettere le mani sul patrimonio immateriale rappresentato dalla terza filiale Bcc per attivi è un pericolo da scongiurare e che fa gola al malaffare.
Con gli anni le tante filiali di banche commerciali presenti nel territorio dell’entroterra da Soriano Calabro a Laureana di Borrello sono sparite per difficoltà economiche o per processi di fusione e razionalizzazione degli istituti più grandi disinteressati ai piccoli comuni. Il risultato è stato che oggi Dasà, si trova a custodire e difendere un piccolo tesoro di servizi e professionalità a portata della collettività di un’ampia area. Basti pensare che all’attivo la filiale di Dasà conta circa 2650 clienti e depositi per circa venti milioni di euro. Se perciò non vi sono ragioni economiche per la chiusura, cosa spinge la nuova BCC Calabria Ulteriore a chiudere una filiale in attivo e che produce utili? E’ un interrogativo che necessita una risposta per il sindaco di Dasà, per il quale nulla ancora è perduto: i motori della vaporiera possono essere fermati e può essere ordinato l’indietro tutta, perché una scelta privata di una libera azienda del credito possono avere effetti sconvolgenti sul territorio che devono essere scongiurati in tutte le forme possibili di un’azione di protesta che chiama a raccolta i cittadini. Un ulteriore difficoltà nell’accesso al credito, derivante dalla chiusura degli sportelli può significare la scomparsa del credito bancario a imprese e famiglie in un momento di preoccupante crisi economica. Non si può lasciare la collettività nella disperazione, non si può e non si deve dare ulteriori vantaggi alle mille forme del crimine organizzato che avrebbe ancora più facilmente modo di infiltrarsi nell’economia sana e legale, occorre salvaguardare il diritto degli operatori economici dell’economia di poter lavorare e competere ed alle famiglie di poter continuare a pensare al futuro dei figli anche nei piccoli comuni, occorre pensare ai dati positivi di questa economia reale che ha tutte le carte in regola da un punto di vista finanziario. L’amministrazione comunale di Dasà è impegnata nell’attuazione di tutte le misure del PNRR incluse quelle per l’insediamento di nuove attività. Cosa ne sarà di questi sforzi se l’unica banca del territorio scompare? Ritengo conclude Scaturchio che simili preoccupazioni sono presenti anche nelle comunità di Sellia Marina e Melissa entrambe con filiali Bcc a rischio chiusura, si tratta di centri turistici di primaria importanza dove i comuni effettuano ogni sforzo possibile testimoniato dalla recente concessione della bandiera blu per il mare pulito. Difficile credere che non vi siano i requisiti di merito creditizio per proseguire l’attività bancaria. Chiederò ai colleghi sindaci di questi importanti centri di unire le forze in una battaglia di civiltà che non ha bandiera politica o di campanile, perché tutti i livelli di governo delle province interessate, le istituzioni e la classe politica chieda alla Bcc di riconsiderare le proprie scelte coinvolgendo i comuni e le comunità locali. Nessuno può tirarsi indietro. E’ il momento della responsabilità e della serietà, trasformando la legittima protesta in azioni di sensibilizzazione e di rispetto delle regole democratiche e del vivere civile nella nostra regione che non rassegnarsi ad un destino di emarginazione economica e abbandono sociale. Nella giornata di mercoledì 24 agosto, dalle ore 09.00 alle 13.00 l’Amministrazione Comunale promuoverà un gazebo per la raccolta firme contro la chiusura della BCC, ed invita associazioni, commercianti e cittadini ad aderire a tale iniziativa.