“Si è da poco concluso un Convegno di stringente attualità in materia di protezione dei diritti fondamentali nell’era dell’intelligenza artificiale (“The protection of human rights in the age of artificial intelligence”), – fa sapere in una nota Giuseppe Abramo, collaboratore del MICHR – che si è tenuto presso i locali dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, e che è stato distribuito nelle due giornate del 19 e del 20 luglio 2022.
Si è trattato di una vera e propria conferenza internazionale – probabilmente tra le piú prestigiose organizzate negli ultimi anni alla “Mediterranea” – che ha visto coinvolti illustri Docenti, Direttori di centri di ricerca, coordinatori di dottorato ed esperti del diritto provenienti da diversi Paesi non soltanto europei ma anche dell’America Latina.
Promotori e organizzatori dell’iniziativa – che si inserisce all’interno di un più vasto programma di incontri e dibattiti sulle medesime tematiche – sono stati i Proff. Tiziana Rumi e Angelo Viglianisi Ferraro (fondatore e Direttore del Centro di ricerca reggino “MICHR” – “Mediterranea International Centre for Human Rights Research”), i quali, in collaborazione con il “Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane” (DiGiES) di Reggio Calabria, il “Department of Civil Economic and Private International Law” della “Cracow University of Economics” (Polonia) e della “Rede de Pesquisa Diretos Humanos e Transnacionalidade” (Brasile) ed il Dipartimento di Diritto dell’Universitá di Las Palmas (Spagna), hanno realizzato un proficuo confronto su una tematica che da diversi anni è posta al centro del dibattito giuridico internazionale.
A dirigere i lavori, insieme ai due docenti reggini, – prosegue la nota – anche la stimata studiosa brasiliana Luciana Aboim Machado, preceduta – col suo intervento sulla disciplina italiana in materia – dalla Prof.ssa Amalia Di Landro, docente del medesimo Dipartimento di Giurisprudenza in riva allo Stretto.
Una serie di argomenti e di approfondimenti hanno permesso ai vari esperti in materia e agli studenti presenti in aula di stimolare una riflessione sull’incidenza delle nuove tecnologie nella vita di ciascun cittadino, e soprattutto sulle prospettive future riguardanti il rapporto tra queste moderne entità tecnologiche e i diritti umani.
Tra i tanti quesiti, ci si è chiesti ad esempio se fosse possibile considerare profili etici nell’applicazione o nell’esecuzione di determinate attività da parte delle macchine tecnologiche; e soprattutto, quali saranno i limiti che ciascun legislatore dovrà tenere in considerazione per non rischiare di comprimere il principio della dignità della persona umana nonché le esigenze di tutela dell’ordine pubblico.
Decisamente utile per una piena comprensione del dibattito l’excursus storico e normativo delle varie fonti sovranazionali in materia, soprattutto con riferimento alla tutela dei minori, ad oggi i principali protagonisti di queste esigenze di tutela su un piano normativo multilevel.
Dal confronto emerso da queste due giornate il nutrito uditorio ha senz’altro potuto cogliere l’importanza di questo ambito del diritto che si riflette inevitabilmente in ogni aspetto della moderna quotidianità, spesso sottovalutato e considerato come mero veicolo comunicativo, anche a causa del costante utilizzo dei social network.
Di buon auspicio, infine, – conclude Abramo – l’intento espresso da tutti i relatori di proseguire questa fitta rete di incontri anche nel prossimo futuro, permettendo al nostro Ateneo di continuare a essere un valido protagonista di questa stimolante attività di ricerca”.