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Dove si trova il mascherone in bronzo che faceva parte della fontana bi-facciale di piazza Castello?

Torna l’appuntamento degli “Avvisi ai naviganti” , organizzato dal Circolo Culturale “L’Agorà”, contenitore informativo, tradotto in video, recanti comunicati, notizie e momenti di riflessione a cura del Circolo Culturale “L’Agorà”. Tale nuovo percorso divulgativo trasformerà in immagini in movimento, video, gli argomenti trattati dal sodalizio culturale reggino, riprendendo così in modo dinamico le attività e le proposte del Circolo Culturale “L’Agorà”. Il nuovo appuntamento ha come tema “C’era una volta una Città”. Una mostra dalla durata effimera di poche ore, tra illusioni e speranze, in attesa di essere riposte e che ancora attendono delle risposte. Forse troppo poco per un momento di riflessione sul passato non troppo lontano della Città. Ci riferiamo ai famosi tritoni che adornavano le  tre fontane di via Reggio Campi e quella ubicata, a  Piazza Castello prima dei lavori di restyling  che hanno ammodernato la piazza intorno al maniero aragonese tra il  2004 ed il  2007. A riguardo l’argomentata mostra, tenutasi presso i locali della Pinacoteca cittadina, oltre alle bocche delle fontane, che raffigurano delle figure marine a metà tra animali e creature mitologiche, ci si aspettava di poter ammirare anche un’altra pertinenza che ornavano quella di piazza Castello. Nella città che l’immaginario collettivo associa quelle bocche d’acqua o a figure mitologiche dei tritoni, o semplicemente a dei delfini, manca, non a tutti, per fortuna, la memoria storica, pertinenza questa che deve essere rivolta ad un serio momento di riflessione, dato questo utile a tenere accesa la fiammella dell’identità, del senso di appartenenza e della memoria degli abitanti del territorio in questione. Quelle pertinenze che ornavano la “Fontana della pescheria” o “Fontana Nuova” vennero forgiate a Roma tra il 1799 e l’inizio del 1800 da Mastro Fortunato Monti (“per servizio della regia fontana della città”). La fontana con i quattro delfini era ubicata sul lungomare di Reggio ma venne distrutta dal terremoto del 1908. Tra l’altro la stessa fonte  era in precedenza costituita in origine da cinque bocche marmoree, che a seguito del terremoto del 1783, vennero sostituite dalle quattro bocche a forma di tritoni bronzei che oggi conosciamo. Successivamente al maremoto del 1908, l’edificio della fontana Nuova subì pesantissimi danni e le bocche bronzee vennero collocate nelle location già indicate. Ritornando alla mostra, tenutasi presso i locali della Pinacoteca cittadina, ci si aspettava di poter ammirare, a distanza di tempo, un’altra pertinenza: quella che caratterizzava la fontana bifacciale di piazza Castello. Essa era costituita da un mascherone bronzeo di cui, al momento, si disconosce la sua precedente ubicazione. A tal proposito cosa ha da dire a riguardo il caro Assessore? Tale nuova applicazione è presente sulle varie piattaforme dei social network. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 3 novembre.

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