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Scarpe antinfortunistiche: come scegliere il modello giusto

Chiunque si trovi a svolgere lavori che potrebbero causare lesioni ai piedi, dallo schiacciamento causato dalla caduta di oggetti pesanti alle ustioni, deve indossare scarpe antinfortunistiche alte o basse atte a fornire il giusto livello di protezione.

Questa particolare tipologia di calzature rientra tra i DPI o dispositivi di protezione individuale, il cui utilizzo in determinati contesti è reso obbligatorio dall’articolo 74 del Decreto Legge 81/2008.

La scelta delle calzature antinfortunio non può essere effettuata con leggerezza. È molto importante valutare con attenzione il tipo e il livello di protezione da esse offerto e rapportare tali caratteristiche con i contesti di utilizzo nei quali dovranno essere indossate, nonché con i reali rischi ai quali si sarà soggetti.

Per rendere più semplice l’individuazione del dispositivo giusto, le calzature vengono contrassegnate con delle sigle, le quali fanno riferimento alla norma EN ISO 20345:2011 e consentono di capire a colpo d’occhio quali caratteristiche possiedono, senza dover consultare schede tecniche e senza correre il rischio di acquistare il modello sbagliato.

Scarpe antinfortunistiche: la norma UNI EN ISO 20345:2011

Entrata in vigore nel mese di gennaio del 2012, questa normativa antinfortunistica identifica tutti i requisiti che devono possedere le scarpe di protezione di uso generale per proteggere i piedi in modo adeguato e prevenire gli incidenti sul lavoro.

Le sigle che accompagnano questa tipologia di calzature cominciano sempre con la lettera S, la quale sta per “Safety”. La lettera è seguita da un numero, compreso tra 1 e 5, il quale permette di conoscere il tipo e livello di protezione offerti.

Tutte le scarpe realizzate nel rispetto di questa normativa presentano una punta rinforzata, la quale protegge le dita dei piedi da una forza di 200 joule e a una compressione di 15 kN. Questo significa che la punta della scarpa è in grado di non deformarsi quando colpita da un oggetto di 20 kg di peso caduto da un’altezza di 1 metro.

Scegliere la calzatura antinfortunio in base al livello di protezione

Il lavoratore, il datore di lavoro, l’addetto alla scurezza o chiunque debba provvedere all’acquisto delle scarpe antinfortunistiche, può dunque fare affidamento sulla sigla ISO 20345 per individuare il modello giusto.

Laddove il livello di protezione richiesto fosse di tipo basilare, sarebbe possibile scegliere delle scarpe SB, ossia quelle in possesso dei requisiti minimi, come il puntale di protezione e la suola antiscivolo.

Optando per un modello S1 si avranno a disposizione requisiti aggiuntivi, tra cui zona del tallone ammortizzante, resistenza della suola agli idrocarburi e antistaticità.

Il livello di protezione successivo, identificato con la sigla S2, aggiunge alle caratteristiche appena viste l’impermeabilità all’acqua della parte esterna della scarpa.

Un ulteriore livello di protezione è offerto dalle scarpe S3, le quali presentano anche un inserto antiperforazione sul fondo e una suola dotata di rilievi, la quale offre una maggiore protezione antiscivolo.

Le calzature contrassegnate con la sigla S4 non aggiungono requisiti alle S3, bensì identificano scarpe antinfortunio simili alle S1, dunque con tallone chiuso e ammortizzante, e proprietà antistatiche, ma realizzate interamente in gomma e caratterizzate da una resistenza ancora superiore agli idrocarburi.

Per finire, i modelli S5 sono simili alle S4, ma hanno in più una lamina antiperforazione e una suola dotata di tasselli o di rilievi.

S1P e S2P: che cosa significa

Talvolta i modelli S1 e S2 sono accompagnati da una P. Questa lettera indica l’aggiunta di un’ulteriore sistema di protezione, ossia di una suola antiperforazione, simile a quella presente nelle scarpe S3 e S5.

La presenza di questa suola rende questa tipologia di scarpe ideale nel caso in cui si dovesse effettuare un lavoro che potrebbe causare punture o perforazioni della parte inferiore della scarpa.

Altre sigle utili per individuare le scarpe giuste

Alle sigle appena viste, possono affiancarsene altre, tutte destinate a identificare la presenza di una particolare protezione aggiuntiva. Le calzature HRO, ad esempio, presentano un battistrada altamente resistente alle alte temperature, mentre le CI isolano la parte inferiore della scarpa dalle basse temperature.

Optando per una scarpa SRA, si potrà contare su una suola resistente allo scivolamento su pavimentazioni in ceramica bagnati con acqua e detergente, mentre con una SRB la protezione riguarderà le pavimentazioni in acciaio ricoperte di glicerina.

Scarpe antinfortunistiche alte e basse: quale scegliere

Oltre ai diversi tipi di protezione, le calzature destinate a prevenire gli infortuni sono disponibili in due varietà, ossia con tomaia alta o bassa. Anche in questo caso, la scelta deve tenere conto del contesto di utilizzo e del tipo di protezione di cui si ha bisogno.

I modelli bassi risultano perfetti per tutti quei lavoratori che necessitano di flessibilità e di una calzatura leggera e confortevole, e non hanno bisogno di un supporto aggiuntivo all’altezza della caviglia.

Diversamente da queste, le scarpe antinfortunistiche alte, disponibili in tutti i livelli di protezione e acquistabili anche online, su e-commerce specializzati come quello di Leroy Merlin, garantiscono un sostegno in più alla caviglia, difendendola da sforzi eccessivi. Oltre a questo, sono ottime per proteggere del piede dal freddo.

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