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Reggina, non è cambiato nulla: a Como per consolidare uno splendido girone d’andata

di Paolo Ficara – Flashback. Più minuti trascorrevano nel corso di Reggina-Frosinone, più la mente tornava indietro di 28 anni. A quella gara interna con l’Avellino, quando ci si giocava il primo posto in Serie C1 girone B. L’unico buono per andare direttamente in Serie B. Sconfitta per 0-2 con reti di Fresta e Minuti. Battuti nello scontro diretto in casa, poteva essere una mazzata.

ANALOGIE E DIFFERENZE – Invece la coriacea squadra di Giuliano Zoratti si rialzò, riuscendo ad arrivare da capolista alla sfida del ritorno al Partenio. Ed imponendosi con Alfredo Aglietti. Oggi è sicuramente una storia diversa: i posti per la promozione diretta in A sono due, e la Reggina in tal senso non ha perso niente. L’analogia sta nella sensazione che le squadre, viste nel giorno dell’Immacolata, si equivalgano. E che sarà la personalità a fare la differenza, alla lunga.

SENNO DI POI – Non ci devono essere particolari amarezze o rimpianti, per come si è svolta la contesa. Entrambi gli allenatori hanno scelto di non far rifiatare i titolarissimi. Il Frosinone aveva dimostrato nelle precedenti uscite di godere di un’ottima tenuta, avendo pareggiato in zona Cesarini contro Cagliari e SudTirol. Almeno tre elementi amaranto sono apparsi sottotono, ma nessuno garantisce che eventuali rincalzi freschi avrebbero fatto meglio. L’indizio lo si trae, piuttosto, dalle sostituzioni: anche gente che aveva cominciato il campionato da titolare, subentrando, non è riuscita minimamente a cambiare passo.

L’INSEGNAMENTO – Se si può trarre una lezione da Reggina-Frosinone, è che a volte non bisogna lasciare agli altri il vantaggio psicologico di giocare per due risultati su tre. Grosso ha applicato marcature a uomo a partire dal centrocampo. Inzaghi se l’è giocata per vincere, come sempre. Con il pareggio, la Reggina sarebbe rimasta a -3 anziché far scappare la capolista a +6. Niente da rimproverare al nostro mister in tal senso. Anche perché la Reggina, prima dello scivolone di Camporese, non aveva concesso nulla. Però è anche vero che contro gli squadroni – Parma, Genoa, Cagliari ed appunto Frosinone – è stata ottenuta solo una vittoria, contro un avversario che mal celava una frizione tra squadra ed il tecnico Blessin poi esonerato.

REAZIONE – C’è la possibilità di archiviare subito la giornata storta, andando in trasferta davanti ancora una volta ad un nutritissimo settore ospiti. Di fatto, Inzaghi avrà a disposizione un solo allenamento per preparare la trasferta di Como. La Reggina è seconda, ha tre punti di vantaggio su Bari e Genoa. Può e deve consolidare uno splendido girone d’andata, inimmaginabile all’inizio. Appena cinque giorni fa, a Brescia, abbiamo visto una squadra che può giocarsela alla pari con Lecce, Spezia o altre di simile livello in Serie A.

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