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Riccardo Scamarcio, Greta Scarano e Antonia Liskova si raccontano al Magna Graecia Film Festival

Le stelle del cinema ancora protagoniste al Magna Graecia Film Festival. La sesta serata andata in scena ieri all’Arena Porto di Catanzaro ha visto salire sul palco l’attore Riccardo Scamarcio, “uno dei talenti scoperti dal Magna Graecia Film Festival” come ha avuto modo evidenziare il direttore artistico della kermesse, Gianvito Casadonte, ricordando la colonna d’oro consegnatagli nel 2017. In occasione della masterclass, organizzata in collaborazione con la Calabria Film Commission e visibile sulla piattaforma MyMovies, Scamarcio ha parlato del prossimo film “Assassinio a Venezia”, in uscita il 15 settembre in tutto il mondo, con la regia di Kenneth Branagh per Disney America.

“Da ragazzo ero uno scalmanato, ed Andria era il mio palcoscenico. Ma niente era più pauroso del teatro. Ciò che mi ha insegnato di più la mia città, come la realtà del sud, è sicuramente la libertà”, ha raccontato. Ed in merito agli approfondimenti affrontati ieri con il premio oscar Susan Sarandon, come la rivolta che sta caratterizzando l’industria hollywoodiana, ha aggiunto che “il compito di noi artisti è quello di dover essere liberi da qualsivoglia compito pedagogico, lasciando stare ideologie politiche che sporcano l’arte”. Riccardo Scamarcio ha poi ricevuto il premio Calabria Film Commission da parte del presidente Anton Giulio Grande.

E’ stata poi la volta dell’attrice Greta Scarano che ha presentato il suo primo cortometraggio da regista “Feliz Navidad”. Dopo vent’anni di recitazione, il debutto dietro la macchina da presa, il suo primo amore. Spontanea, naturale ed irriverente, ha raccontato la sua esperienza soffermandosi sui ruoli femminili nell’industria cinematografica e le principali fonti di ispirazione. “E’ importante ricordare il grande lavoro di squadra che c’è dietro un film che, senza di questo, non esisterebbe”, ha commentato Scarano. “Ho in cantiere l’idea di fare un lungometraggio, i mestieri dell’attore e del regista sono due facce della stessa medaglia, due modi diversi di raccontare una storia”.

Il film in concorso proiettato al MGFF è stato “Terezìn”, il racconto di uno dei momenti più drammatici della storia mondiale, ambientato nei primi anni ’40, in uno dei campi di concentramento meno narrati. “Sette anni di studi, approfondimenti, ricerca, al fine di non tradire la memoria storica e rimanere fedele ai fatti”, ha detto il regista Gabriele Guidi. Con lui, la protagonista Antonia Liskova, che interpreta un personaggio controverso, una donna costretta a lavorare per il regime nazista: “Non è stata un’esperienza lavorativa, ma è stata un’esperienza di vita. Abbiamo girato nel ghetto, e penso che questo film debba essere visto nelle scuole, per tenere alta la libertà che ci appartiene, soprattutto la libertà che deriva dalla memoria”.

Carolina Di Domenico ha poi chiamato sul palco i membri delle giurie delle diverse sezioni che hanno rivolto un saluto al pubblico elogiando l’impegno del Festival a sostegno dei giovani autori: Marco D’Amore, Sveva Alviti e Ivan Carlei (opere prime e seconde italiane), Enzo Sisti e Carlo Siliotto (internazionali), Claudio Casazza e Susy Laude (documentari) .

La scaletta della serata ha visto intervenire anche Paride Leporace, giornalista esperto di cinema e già direttore della Lucana Film Commission. Emozionante il suo pensiero in occasione dei 100 anni dalla nascita del regista Vittorio De Seta, che con i suoi documentari ha raccontato la Calabria e le millenarie tradizioni.

Fabio Longo, consigliere e portavoce del Ministro della Cultura, ha poi sottolineato sul palco che “ll ministero crede da molto tempo in questo festival, una realtà virtuosa che rappresenta un volano per altri progetti. A proposito di cinema, il sostegno pubblico è forte e lo dimostra l’iniziativa estiva che, fino a metà settembre, da l’opportunità di andare al cinema al prezzo di 3,50€. Continuiamo ad andare al cinema e a sostenere la settima arte”.

A ricevere la colonna d’oro alla carriera è stato Agostino Saccà per aver sempre sostenuto con forza e determinazione la produzione audiovisiva nazionale, dando un impulso decisivo allo sviluppo della fiction e dell’industria dell’animazione italiana, e battezzando l’esordio di tanti giovani talenti. “Il lavoro della Film Commission qui in Calabria – ha rimarcato – è una metafora di come la regione sta cambiando velocemente con grande consapevolezza. La piaga della ‘ndrangheta viene combattuta, la società civile è in prima linea, si sta ribellando, quindi vi ringraziamo perché è straordinaria la voglia di rinascere da questa ombra che ha nascosto l’identità della Calabria”.

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