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Piserà, ex consigliere comunale di Tropea: “Per l’ospedale di Vibo Valentia questa è davvero la volta buona. Dalle parole ai fatti, e con la legalità come fondamento”

“Ieri, durante il Consiglio Regionale della Calabria, convocato in seduta monotematica sulla sanità, qualcosa di importante è accaduto. Tra i soliti rituali delle parti politiche – spesso più intenti a rinfacciarsi errori che a costruire soluzioni – è emerso un fatto che va oltre la contingenza politica: l’edilizia sanitaria calabrese sta per entrare in una nuova fase, quella della concretezza.

Il Presidente della Regione e Commissario alla Sanità Roberto Occhiuto ha annunciato in Aula l’attivazione di due Ordinanze della Protezione Civile – la n. 1133 del 13 marzo e la n. 1136 del 4 aprile 2025 – che segnano una svolta decisiva per il futuro sanitario della Calabria, e in particolare per la costruzione dell’attesissimo Ospedale di Vibo Valentia.
«Sono anni che denuncio lo stallo, le promesse mancate, le prime pietre riciclate e le occasioni perse – ha dichiarato Antonio Piserà, già consigliere comunale di Tropea – ma oggi, per la prima volta, posso dire: questa volta è davvero la volta buona.»
La svolta: poteri straordinari e interventi immediati
Con l’Ordinanza n. 1133 del 13 marzo 2025, il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per il sistema ospedaliero calabrese. Un provvedimento atteso da anni, che permette ora al Presidente Occhiuto, nella veste di Commissario delegato, di operare con poteri straordinari.
Questa ordinanza prevede:
l’utilizzo di fondi regionali, statali e comunitari senza vincoli bloccanti;
deroghe a numerose normative in materia di appalti, urbanistica, ambiente, edilizia e salute pubblica;
espropri rapidi, progettazioni accelerate e conferenze dei servizi ridotte a quindici giorni;
agibilità provvisoria anche prima dei collaudi definitivi, purché garantita la sicurezza.
«Queste non sono parole vuote – precisa Piserà – ma strumenti concreti per far partire finalmente i lavori, dopo oltre vent’anni di attese. Era il 2023 quando, da consigliere comunale, lanciai pubblicamente la proposta di nominare un commissario con poteri speciali, ispirandomi al modello del Ponte Morandi. Ebbene, oggi quella proposta si realizza. E per questo sento il dovere civico e politico di riconoscere il lavoro che Occhiuto ha portato avanti.»

Legalità al centro: entra in campo la Struttura per la Prevenzione Antimafia
Ma c’è un altro elemento che rende questa fase straordinariamente rilevante. L’Ordinanza n. 1136 del 4 aprile 2025 non si limita a consolidare l’impianto emergenziale: introduce un presidio antimafia di livello nazionale, delegando la Struttura per la Prevenzione Antimafia del Ministero dell’Interno al controllo delle procedure di spesa e realizzazione.

In particolare, la Struttura:

monitora appalti, subappalti, forniture e tutte le fasi operative dei lavori;

verifica, attraverso l’Anagrafe Antimafia degli Esecutori, la trasparenza e la tracciabilità degli operatori economici;

collabora con le Prefetture, le Forze dell’Ordine, l’ANAC e la DIA;

può bloccare l’accesso alle opere pubbliche alle aziende sospette o collegate a contesti criminali.

«È una garanzia fondamentale – osserva Piserà – soprattutto qui, in un territorio dove la criminalità organizzata è potente, strutturata, e come ha detto il procuratore Gratteri, è una ‘ndrangheta “di serie A”. La nostra ASP è stata sciolta per mafia due volte. Per questo è cruciale che ora ci sia una vigilanza nazionale, tecnica, integrata, autorevole.»

La Struttura non è nuova a queste sfide: è lo stesso organismo che sta vigilando sulle grandi opere pubbliche delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. Il suo intervento in Calabria, dunque, non è un atto ordinario, ma un segnale chiaro dello Stato: stavolta non ci saranno scorciatoie, né ombre.

Una scelta di responsabilità politica che merita sostegno istituzionale e cittadino
«Va riconosciuto – aggiunge Piserà – che Occhiuto ha messo la faccia e il peso politico per ottenere questi strumenti. Se li è andati a cercare, caricandosi di una responsabilità enorme. E lo ha fatto non solo per la sanità regionale, ma per dare finalmente un futuro ai tre grandi ospedali – Locri, Gioia Tauro e Vibo Valentia – che rappresentano il cuore della riforma infrastrutturale sanitaria calabrese.»

«Ora tocca a tutti noi – istituzioni, cittadini, operatori sanitari, forze civiche – vigilare, sostenere e pretendere. Perché questa volta davvero abbiamo tutto: risorse, poteri, e legalità. Sprecare questa occasione sarebbe imperdonabile.»

Conclusione: la rinascita passa anche da qui
L’ospedale di Vibo Valentia è più di un edificio da costruire. È un simbolo di riscatto, di diritti negati per troppo tempo, di una sanità che ha dimenticato i più fragili. Costruirlo – davvero – significa ricucire il patto tra cittadini e Stato, tra cura e giustizia sociale.

«Se la sanità funziona solo per chi può permettersi di andare altrove – conclude Piserà – allora vuol dire che abbiamo fallito. Ma se oggi, con queste ordinanze, con questi strumenti e con questo controllo dello Stato, possiamo restituire ai cittadini di Vibo un ospedale degno, efficiente e legale, allora sì: possiamo parlare di un nuovo inizio. E questa volta, lo ripeto: è davvero la volta buona.»

Così in una nota Antonio Piserà, ex Consigliere Comunale.

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