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Nuovo Accordo Territoriale di Villa San Giovanni per i contratti di locazione concordati, vantaggi per inquilini e proprietari, risorse per il Comune

Con il nuovo Accordo Territoriale di Villa San Giovanni per i contratti di locazione concordati, firmato da Sunia-Cgil Calabria, Sicet-Cisl RC, Uniat-Uil regionale e Confedilizia provinciale, vantaggi fiscali ed economici per inquilini e proprietari, più risorse per Comune e cittadinanza. Alì (Sunia-Cgil): “Ora serve la conferenza dei servizi sulle politiche abitative per i Comuni della Costa Viola”. L’amministrazione la accoglie con entusiasmo: “Ci candidiamo a ospitarla”
Elaborato in sede sindacale, sottoscritto e depositato presso il Comune di Villa San Giovanni, il nuovo Accordo Territoriale per i contratti concordati di locazione per la Città di Villa San Giovanni è formalmente in vigore. Arrivato subito dopo quelli di Palmi, Scilla e Bagnara, consente di allineare, ai nastri di partenza, canoni, agevolazioni, vantaggi economici e fiscali, per inquilini e proprietari dei Comuni della Costa Viola. L’Accordo riguarda le tre tipologie di contratti a uso abitativo: esigenze ordinarie, transitorie e studenti universitari.

Presso la sala del Consiglio comunale, la conferenza stampa di presentazione.

Il Sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti ha spiegato i motivi che hanno spinto il Comune a sposare l’Accordo: “Il diritto alla casa è un diritto esistenziale. E’ importante mettere in piedi politiche per chi cerca una casa e allo stesso tempo prestare attenzione nei confronti di una realtà che sta subendo uno spopolamento e dove anche il valore immobiliare finisce per essere impoverito. Per questo facciamo rete insieme ai sindacati degli inquilini e dei proprietari. Per questo occorre far conoscere i vantaggi per le parti”.
Il Segretario Generale del Sunia-Cgil Calabria, Francesco Alì, ha illustrato l’importanza dell’Accordo dal punto di vista politico-sindacale e delle convenienze economiche, innanzitutto per inquilini e proprietari e, di conseguenza, per il Comune e la cittadinanza intera: “L’obiettivo ambizioso che ci stiamo ponendo è quello di rafforzare uno scambio virtuoso delle locazioni abitative tra proprietari e inquilini, realizzando così uno scambio equo che avvantaggerà tutte le parti”. Infine, la nuova proposta: “Abbiamo lavorato per offrire analoghe opportunità ai Comuni di Palmi, Bagnara, Scilla e Villa San Giovanni che presentano caratteristiche, problematiche e potenzialità analoghe. Ora che abbiamo accordi e quindi vantaggi fiscali ed economici per tutti e quattro i Comuni, proponiamo la conferenza dei servizi delle politiche abitative per i Comuni della Costa Viola. Vogliamo sederci insieme a tutti gli attori istituzionali del settore per costruire una cabina di regia che indaghi a 360 gradi i bisogni e gli interessi dell’area riguardo alle politiche abitative.
Quindi gli interventi di Gaetana Pesce, presidente Uniat-Uil Calabria, che ha spiegato tecnicamente le convenienze economiche per gli inquilini, di Carminella Russo Calveri, Presidente provinciale di Confedilizia, che ha elencato i vantaggi per i proprietari e di Agostino Rua, responsabile Sicet-Cisl Reggio Calabria che si è soffermato ulteriormente sui vantaggi economici e fiscali per gli inquilini.
Le conclusioni a cura del vice-Sindaco Ada Pavone che ha seguito i lavori al tavolo della presidenza insieme all’assessore Ruggero Marra, accogliendo la proposta della conferenza dei servizi sulle politiche abitative dei Comuni della Costa Viola e candidando, di concerto con il Sindaco, il Comune di Villa a ospitarla.

I contenuti dell’Accordo

Frutto di un lungo lavoro preparatorio, caratterizzato da approfondimenti, studi e ricerche, ma anche dell’intesa necessaria raggiunta della Organizzazioni Sindacali rappresentative a livello nazionale e locale della proprietà immobiliare (Confedilizia provinciale) e degli inquilini (Sunia-CGIL regionale, Sicet-Cisl Reggio Calabria e Uniat-Uil Calabria), l’Accordo Territoriale di Villa San Giovanni conferma l’impegno delle OO.SS. nelle politiche abitative del territorio, settore che, da tempo, soffre di una crisi profonda: “Tiene conto della crisi economica, della forte incidenza, sui costi delle abitazioni, dei rincari delle utenze domestiche e degli oneri condominiali per i servizi legati al consumo energetico, dell’inflazione, del disagio delle famiglie che hanno subito una forte contrazione del reddito a causa della perdita o della riduzione del lavoro o dei sostegni al reddito. Uno strumento utile per offrire una risposta a chi non riesce a sostenere i canoni del mercato libero, ma neppure ad accedere agli alloggi sociali. Grazie all’Accordo sindacale, gli inquilini potranno godere di un’offerta di abitazioni con un canone di locazione inferiore rispetto a quello del libero mercato oltre che di importanti detrazioni fiscali (da un minimo di 247 ad un massimo di 495 euro a seconda del reddito). Inoltre, non verrà applicata, negli anni di decorrenza dell’Accordo Territoriale, alcuna maggiorazione del canone sulla base dell’indice ISTAT. Per fare un esempio, un contratto da 500 euro al mese poteva diventare di 550, si parla di 600 euro l’anno. Con quest’intesa, è stato congelato anche questo aumento”, così Sunia-Cgil Calabria, Sicet-Cisl Reggio Calabria, Uniat-Uil regionale e Confedilizia.
E ancora, “Si è tenuto conto delle tendenze del mercato immobiliare compatibili, delle indicazioni contenute nella banca dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate e, contestualmente, delle esigenze di proprietari e inquilini, che potranno sottoscrivere i tipi di contratto previsti dal DM 16 gennaio 2017”.
“Le agevolazioni spetteranno a chi otterrà, da parte di una delle OO.SS. firmatarie, l’attestazione di conformità del contratto di locazione all’Accordo Territoriale – spiegano i sindacati”.
“In forza dell’accordo – hanno sottolineato Carminella Russo Calveri, Francesco Alì, Agostino Rua, Gaetana Pesce – sarà possibile stipulare, con il nostro supporto, contratti di locazione, a canone concordato, con agevolazioni fiscali ed economiche per i proprietari che possono optare per il favorevole regime fiscale della cedolare secca al 10%, la cui opzione comporta l’applicazione di un regime sostitutivo dell’Irpef e delle relative addizionali comunali e regionali da pagare sui canoni di locazione, insieme all’imposta di bollo e a quella di registro, nonché una riduzione dell’IMU, ridotta del 25% rispetto a quella deliberata dal Comune per le locazioni. Se il contratto di locazione concordato tra le parti sarà conforme all’accordo ed otterrà l’attestazione da parte di una delle associazioni di categoria firmatarie dello stesso, proprietari e inquilini avranno diritto alle agevolazioni fiscali previste dalla legge”, sottolineano le OO.SS.
Tutto è molto chiaro e trasparente. Nel rispetto delle disposizioni di legge, il territorio è stato suddiviso in aree omogenee e zone: centrale, semicentrale, extraurbana, suburbana e periferiche. Per ciascuna zona, ai fini della determinazione del valore effettivo del canone di locazione, sono stati predisposti i valori dei canoni di locazione minimo e massimo, con riferimento alle diverse tipologie di abitazioni, economiche, normali e villini. Sono poi stati elencati gli elementi oggettivi da tenere in considerazione per gli immobili ed indicati i criteri per il calcolo della superficie utile di calpestio.
Per le OO. SS. che hanno reso operativo l’Accordo, si tratta di “Un nuovo impulso all’affitto a canone sostenibile perché introduce degli elementi consistenti di riduzione del canone per renderlo più aderente alle condizioni economiche del territorio, la possibilità di favorire una reale contrattazione tra le parti, veri e propri vantaggi economici diretti per proprietari e inquilini. Ed è la seconda volta che a Villa San Giovanni viene sottoscritto un accordo unitario tra le OO.SS. degli inquilini di Cgil, Cisl e Uil e Confedilizia”.
I sindacalisti hanno “ringraziato tutta l’amministrazione per l’attenzione dimostrata su un tema così importante per la comunità. L’accordo siglato a Villa San Giovanni – hanno concluso Alì, Pesce, Rua e Calveri – esprime e conferma un tipico esempio di contrattazione sindacale di elevato profilo politico e istituzionale e conferma efficaci relazioni sindacali e Istituzionale”.

 

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