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Amministrative dell’8 e 9 giugno: Mimmo Lucano ritenta a Riace

Sono state presentate, anche in Calabria, le liste dei candidati alle elezioni amministrative dell’8 e del 9 giugno. Il voto riguarda 135 Comuni, praticamente un terzo della regione: tra questi solo 4 sono superiori ai 15mila abitanti e cioe’ Vibo Valentia, l’unico capoluogo di provincia chiamato alle urne, Corigliano Rossano (Cosenza), Montalto Uffugo (Cosenza) e Gioia Tauro (Reggio Calabria). Sul piano politico, la sfida ritenuta dagli analisti piu’ importante riguarda Vibo Valentia, nel quale l’amministrazione uscente e’ di centrodestra: quattro i candidati sindaco, Roberto Cosentino, dirigente della Regione, per il centrodestra, Enzo Romeo per il centrosinistra, Francesco Muzzopappa per una coalizione di centro e Marcella Murabito per Rifondazione Comunista. Attenzione viene riservata dagli analisti politici anche a Corigliano Rossano, dove si ricandida il sindaco uscente Flavio Stasi, che guida una coalizione di centrosinistra: in lizza per il centrodestra Pasqualina Straface, consigliere regioni di Forza Italia, e Domenico Piattello alla testa di un movimento civico. Un elemento accomuna il voto a Vibo Valentia e a Corigliano Rossano: in entrambi i centri infatti il Pd e il Movimento 5 Stelle sono alleati. Tra le realta’ piu’ significative quale si votera’ c’e’ anche il Comune di Riace (Reggio Calabria), nel quale ritenta la corsa per diventare sindaco, dopo essere stato di fatto scagionato dalle accuse a suo carico nell’ambito del processo “Xenia”, Mimmo Lucano, simbolo delle politiche di accoglienza dei migranti, tra l’altro anche candidato alle Europee con Alleanza Verdi Sinistra: Lucano sfidera’ il sindaco uscente Antonio Trifoli e il gia’ vicesindaco Franco Salerno. Nessun candidato sindaco e quindi niente elezioni, invece, a San Luca, il comune dell’Aspromonte (Reggio Calabria) gia’ commissariato in passato per presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta. Non si votera’, infine, nemmeno a Melissa (Crotone) dopo la rinuncia degli aspiranti sindaco alla luce dell’insediamento, nei mesi scorsi, di una commissione d’accesso chiamata a verificare anche qui eventuali condizionamenti mafiosi.

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