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Anche a Reggio Calabria un minuto di silenzio per la strage di Capaci

Anche il Comune e la Città Metropolitana di Reggio Calabria hanno aderito all’iniziativa promossa dall’Anci. Alle 17.57, ora esatta della strage di Capaci, in contemporanea con altre città italiane, i sindaci facente funzioni Paolo Brunetti e Carmelo Versace, gli assessori ed i consiglieri comunali, alla presenza del prefetto Massimo Mariani e dei rappresentanti delle forze dell’ordine, si sono stretti in un minuto di silenzio a Piazza Italia.
Un gesto simbolico, inserito nelle cerimonie delle Giornate della legalità organizzate da Palazzo San Giorgio nel 30° anniversario del terrificante attentato in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.
«Ognuno di noi – ha detto il sindaco ff Paolo Brunetti – ricorda esattamente il luogo e cosa stesse facendo quando i tg lanciarono la notizia dell’agghiacciante attentato di Capaci. Fu, quello, un momento terribile per l’intero Paese e rappresentò uno spartiacque per i cittadini che presero piena coscienza della brutalità della mafia e di quanto fosse necessario combatterla e sconfiggerla. In molti, fra i più giovani, dopo quel triste 23 maggio decisero di intraprendere percorsi di vita precisi per rispondere, una volta per tutte, alla drammatica offensiva che la mafia lanciò allo Stato».
«La nostra Repubblica – ha concluso l’inquilino di Palazzo San Giorgio – deve moltissimo ai martiri della lotta alla mafia, a uomini e donne come Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino ed agli agenti della loro scorta. È un dovere non dimenticare e rinnovare la memoria di chi si è sacrificato per un’idea di giustizia e libertà».
Anche per il sindaco metropolitano ff, Carmelo Verace, «non bisogna mai smettere di ricordare».
«Tramandare la vita ed il sacrificio di tanti magistrati, rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine caduti per mano mafiosa – ha ribadito – deve servire alle giovani generazioni per costruire un futuro finalmente libero dal giogo della criminalità».
«Come istituzioni – ha concluso Versace – abbiamo il dovere di onorare quel sacrificio che non deve rimanere vano e deve necessariamente andare oltre le celebrazioni e diventare bussola del vivere quotidiano di ognuno di noi» .
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