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Referendum città unica Cosenza-Rende-Castrolibero. Orrico (M5S): “Legge sbagliata, consultazione strumentale. Non daremo indirizzo di voto”

“Il Movimento 5 stelle, coerentemente con le criticità che ha evidenziato fino a oggi relative alla legge sulla città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, ritenendolo un percorso carente di trasparenza e informazioni che possano consentire ai cittadini di scegliere in maniera consapevole cosa votare, non darà un indirizzo di voto per l’imminente referendum”.

Lo afferma la deputata Anna Laura Orrico, coordinatrice calabrese del M5s.

“Crediamo che – dice Orrico- questa area urbana è, nei fatti, destinata a unire le proprie forze in vista delle future sfide convergendo verso una unificazione dei servizi e un miglioramento della qualità della vita dei cittadini tramite anche l’efficientamento della macchina amministrativa, tuttavia, non possiamo essere favorevoli alla strada intrapresa poiché non supportata da alcuna visione politica e costruita attraverso un metodo dettato dalla frettolosità, dalla nebulosità e dalla scarsa partecipazione. Non sono state, infatti, coinvolte le parti sociali e le istituzioni preposte, ovvero le amministrazioni interessate, con una addirittura sciolta per mafia quindi in presenza di una grave mancanza di rappresentatività. Anche il referendum, inoltre, importante termometro democratico, è utilizzato in maniera strumentale visto che i quesiti stessi orientano la scelta dei cittadini.

D’altronde – prosegue l’esponente pentastellata -, lo stesso studio di fattibilità non fornisce nessuna certezza rispetto all’efficientamento della macchina amministrativa, alle economie di scala, e vende, in maniera fumosa, il possibile finanziamento di 10 milioni di euro all’anno, per 15 anni, condito dai ‘potrebbe’ a fronte di sempre maggiori tagli del governo centrale come ad esempio avviene nella nuova legge di Bilancio. Contiene, fra l’altro, alcune affermazioni che consideriamo gravi ossia che la fusione agevolerebbe quel dimensionamento scolastico contro il quale ci siamo battuti con forza.

Non ci teniamo a far parte della folta schiera che tenta di guadagnare una paternità su un percorso di città unica di cui molti hanno parlato ma nessuno ha realizzato finora nei modi e nei tempi giusti.

Non si intravede insomma – conclude Anna Laura Orrico – un progetto politico alla base di questa idea di città unica. Che città si vuole: sostenibile, attenta al potenziamento del Welfare ed alla cura dei fragili, ai bisogni dei cittadini fino all’ultima contrada, oppure un nuovo soggetto dedito allo sperpero edilizio, alle infrastrutture inutili, al consumo del suolo per favorire comitati d’affari e centri di potere? Ecco, chiariamo almeno i contorni e poi ragioniamo su una comunità unica”.

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