“Ma è meglio poi, un giorno solo da ricordare che ricadere in una nuova realtà sempre identica” (Francesco Guccini, Scirocco -
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Caruso presenta il progetto del nuovo ospedale di Cosenza: “Voglio abbattere ogni muro. Non solo un nuovo presidio sanitario, ma una rinnovata idea di città”

di Roberta Mazzuca – Procede spedito il percorso intrapreso dal sindaco Franz Caruso per la realizzazione del nuovo Ospedale Hub di Cosenza, il cui progetto è stato illustrato questa mattina nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo dei Bruzi proprio dal primo cittadino, per approfondire i passaggi propedeutici alla sua concretizzazione. Un disegno sicuramente ambizioso ma estremamente chiaro in ogni aspetto quello di Caruso, che intende fare dell’area periferica di Vaglio Lise non soltanto il sito in cui localizzare il nuovo presidio sanitario, ma anche una vasta area vivibile per il resto della città, con una serie di servizi collaterali a quello che è il grande progetto principale. “Voglio che tutti i muri siano abbattuti”. Questo lo “slogan” al centro del suo progetto, costruito sull’esempio di tre moderni ospedali: quello di Siracusa, di Andria e di Pordenone, tutti in pianura e tutti green.

Il nuovo ospedale di Cosenza, come si legge anche nell’ormai tanto discusso studio di fattibilità realizzato da Steam Srl, Pinearq Slp, l’ingegnere Domenico Amendola e il geologo Carlo Lappano, e messo a disposizione per la prima volta dallo stesso Sindaco, sarà dotato di 705 posti letto, oltre ai posti letto tecnici, contro i 537 attuali. “Ipotizzando un tasso di occupazione tendenziale al 90% con degenza media massima di 7 giorni” – si legge ancora nello studio – “la nuova struttura sarà in grado di sostenere una potenzialità erogativa di 33.085 ricoveri ordinari annui, con un aumento di circa il 31% rispetto agli attuali 25.201 ricoveri ordinari”. Costo dell’operazione 373 milioni di euro, di cui 246 milioni relativi ai lavori, 45,5 ad arredi e attrezzature, e 81,5 relativi a somme a disposizione.

“Abbiamo messo in campo quest’idea” – dichiara il primo cittadino – “perché crediamo che al primo posto debba esserci la tutela della salute dei nostri concittadini. Sappiamo benissimo che la situazione attuale è drammatica, conosciamo le condizioni in cui versa il presidio ospedaliero dell’Annunziata, abbiamo coscienza di come il personale medico sia costretto ad operare. L’Annunziata è una struttura che sta letteralmente scoppiando, e che non garantisce neanche i livelli minimi di assistenza sanitaria nei confronti dei cittadini”. Il tema, dunque, è quello della sicurezza dei cittadini ma anche di chi, in queste strutture fatiscenti come, a detta dello stesso Sindaco, è ormai l’ospedale di Cosenza, si trova ad operare. Una struttura sicura, sviluppata, che dia a medici, paramedici e operatori sanitari la possibilità di esprimere le proprie potenzialità al meglio, garantendo così una migliore cura dei propri pazienti.

 

Un ospedale di cui si parla e si discute da ben venti lunghi anni, e che forse oggi, con l’azione mossa dal sindaco Caruso e da tutta la sua Giunta, potrebbe effettivamente prendere corpo e sviluppare un’anima. Perché anche di anima si tratta, non soltanto nell’idea di un ospedale e di un’intera area degradata da riportare a nuova vita, ma anche nello spirito dei cittadini stessi, ormai martoriati da una sanità devastata e zoppicante, che arranca lasciando dietro sé i pezzi di un sistema nel quale del diritto alla salute non vi è più alcuna traccia. “L’obiettivo è invertire la tendenza che ha caratterizzato la città fino a oggi. Dobbiamo contrastare l’emigrazione sanitaria, e fare in modo di creare le condizioni affinché i nostri cervelli e le nostre professionalità possano rimanere nel territorio” – spiega infatti Caruso. Una sanità di qualità, insomma, che spinga a restare, in cui poter realizzare progetti lavorativi importanti: “Creare una buona sanità significa anche attrarre interesse al di fuori della nostra regione. Dobbiamo crederci” – afferma ancora il Sindaco con fare animato. Un’idea totalmente lontana da ciò che accade oggi all’Annunziata: basti pensare alla disastrosa situazione in cui versa il Pronto Soccorso, già in carenza di personale, e per di più con medici che continuano a mollare il colpo, decidendo di abbandonare la nave prima di affondare insieme ad essa.

Nuovo Ospedale di Cosenza

In questo contesto, dunque, il nuovo presidio ospedaliero messo in campo dal sindaco Caruso assume una valenza anche politica, di sviluppo dell’intero territorio, “una nuova visione urbanistica che è anche opera di congiunzione e integrazione di una parte sempre periferica e marginale della città con l’intero territorio. Quella che è una parte emarginata, vedrà uno sviluppo economico e commerciale rispetto ad oggi, con la realizzazione di attività che cambieranno la struttura sociale di quella zona: bad&breakfast, attività di pizzerie, birrerie, ristorazione”.

UBICAZIONE ALL’UNIVERSITÀ, IL SINDACO RISPONDE: “TUTTE SCUSE PER NON REALIZZARE L’OSPEDALE”

Rispetto alla decisione della sua ubicazione, oltre allo studio di fattibilità che la individua come migliore area per la realizzazione del nuovo Hub, il Sindaco ci tiene a precisare come la zona di Vaglio Lise rappresenti un punto strategico di convergenza di una vasta area metropolitana, che coinvolge la Media Valle del Crati, Rende, Montalto, le Serre Cosentine, il Savuto e la Presila, lo Ionio e il Tirreno, e punto nevralgico di mobilità. Una scelta anche politica, dunque, che il Sindaco e la sua amministrazione rivendicano fortemente: “Questa collocazione merita un punto fermo, su quella che ritengo sia stata una delle scuse portata avanti per vent’anni a questa parte per non realizzare l’ospedale. Oggi non c’è più questa scusa, e possiamo finalmente progettare questa grande struttura”.

“L’accordo Regione-Comune-Stato riguardava il presidio dell’Annunziata, non si è mai parlato di ospedale della provincia, e nessuno mai ha posto il problema di un’area diversa da quella della città capoluogo per collocare l’ospedale regionale” – risponde interrogato sulla possibilità di uno studio di fattibilità per la zona adiacente all’Università. “Queste sono tutte scuse per non realizzare l’ospedale, io lo voglio realizzare, e dico che il punto migliore è lì, anche perché conosciamo bene le difficoltà per arrivare al polo universitario. Comporterebbe una trasformazione assoluta della viabilità, in una zona già congestionata dalla presenza degli studenti. Impensabile” – chiarisce animatamente il Sindaco. “Per di più, non possiamo dire che l’Unical abbia la sua Facoltà di Medicina. Esiste adesso questo triennio legato alle nuove tecnologie in medicina, ma sapete bene che non è una facoltà, e mi batterò perché l’Unical possa averla indipendentemente dalla “Magna Graecia” di Catanzaro. Quindi, perché dovremmo affiancare l’ospedale all’Università?”.

Un’area di 40.000 metri quadri, della cui acquisizione Ferrovie dello Stato ha già concesso il proprio assenso, come si legge in un’email di risposta al Comune di Cosenza: “Nel ringraziare per l’interesse rappresentato da codesta Amministrazione alla rigenerazione urbana dell’ambito in argomento, la scrivente conferma la disponibilità a valutare la vostra proposta di acquisto delle aree limitrofe alla stazione FS di Cosenza Vaglio Lise per sviluppare il progetto del polo ospedaliero regionale”. Un’area che, rispetto a quella dell’Università in cui molti avrebbero preferito l’ubicazione, si trova in pianura: “Tutti gli studi di realizzazione di ospedali moderni sorgono in pianura,” – precisa il Sindaco – “innanzitutto perché hanno un minore costo di realizzazione, e in più perché c’è anche una valutazione della funzionalità dei servizi all’interno delle strutture sanitarie ospedaliere. Due ulteriori punti caratterizzanti questa scelta”.

LA MODIFICA DELLA VIABILITÀ E IL NUOVO HUB DEI TRASPORTI

La realizzazione del nuovo ospedale porterà con sé anche una modifica della viabilità, che in quell’area andrà sotto strada, mentre la viabilità interna sarà dedicata all’ospedale, e una totale trasformazione urbanistica, con la conseguente rimodulazione della struttura ferroviaria da parte di Ferrovie dello Stato. Sorgerà lì, dunque, anche l’Hub dei Trasporti: “Tutti i mezzi pesanti arriveranno in quell’area, concentrandosi nel deposito delle autolinee, e si collegheranno alla città, abbattendo l’inquinamento acustico e ambientale. Tutto questo comporterà anche la delocalizzazione dell’area destinata alle autolinee, che diventerà un grande e vivibile polmone verde collegato a Piazza Bilotti, eliminando i problemi di ordine pubblico con cui oggi combatte l’autostazione”. Con la realizzazione del nuovo ospedale, poi, si rimette in campo anche il progetto della metropolitana leggera: “Non lo abbiamo mai abbandonato, e credo possa tornare fondamentale per lo sviluppo urbanistico”.

Ancora, il Sindaco prevede uno studio di fattibilità per la realizzazione dei cosiddetti tunnel tecnologici: l’idea è quella di portare tutti i sottoservizi in un tunnel al di sotto della sede stradale, dove far confluire i servizi ed eliminare la situazione drammatica in cui versa la città. “Si elimineranno, così, i fili dell’alta tensione, con una viabilità rinnovata che risolverebbe anche l’annoso problema delle buche, che sono ormai delle voragini”.

LA CITTADELLA DELLA SALUTE E LA RICERCA CON UNICAL E INRCA

Un’idea diversa da quella del presidente Occhiuto, che avrebbe invece preferito una ristrutturazione del già presente presidio ospedaliero. A questo proposito, il Sindaco precisa che l’Annunziata non verrà abbandonata ma, al contrario, verrà potenziata e, come previsto nella delibera della Giunta del 10 giugno 2022, oltre 45 milioni di euro verranno impiegati per la ristrutturazione del presidio sanitario, che si qualificherà e caratterizzerà diventando la Cittadella della Salute. Qui andranno i malati cronici, oncologici, e a lunga degenza. “In questo modo, toglieremo le ambulanze da quella parte della città, che soffre enormemente l’inquinamento ambientale e acustico”. A Via Bendicenti, poi, dove oggi sorgono gli uffici della polizia municipale, vedranno la luce la Casa di Comunità e l’Ospedale di Comunità. Nella Cittadella della Salute sorgerà il Centro Virologico, “fondamentale oggi per qualificare l’offerta sanitaria della città”.

Al nuovo ospedale di Vaglio Lise, invece, saranno destinati spazi di ricerca nel campo della sanità, in collaborazione con l’Unical e l’INRCA di Cosenza: “Proprio l’INRCA, eccellenza nella robotica sanitaria, ci ha chiesto di abbandonare l’idea di ristrutturare il vecchio ospedale per spostarsi a Vaglio Lise, in un centro moderno e tecnicamente avanzato dove insediare tutto il loro settore di ricerca”.

CARUSO: “NON GOVERNO DA 10 ANNI, MA DA 6 MESI”

Una trasformazione dell’intero territorio che, partendo dalla sanità, attraversa, nell’ambiziosa idea del Sindaco, tutte le periferie: dopo Vaglio Lise, sarà la volta di Via degli Stadi con il nuovo centro sportivo, del Centro Storico con il CIS, e di Via Pane Bianco con i Servizi. “Vorrei ricordare che non governo da 10 anni, ma da 6 mesi, e in così poco tempo abbiamo messo in campo molto. Ad esempio, abbiamo già avviato un’interlocuzione con i vertici delle forze armate per la delocalizzazione delle Casermette. Altri muri che si abbattono”.

Chiarisce, ancora, in merito alle tante altre problematiche presenti in città, come quella dei rifiuti: “La pulizia della città è legata a un contratto che è stato sottoscritto a seguito di un appalto vinto da questi soggetti che stanno facendo il servizio, che scade per una parte ad ottobre e per una parte il nuovo anno. Il Sindaco che può fare se non riscontrare, insieme al resto della città, che la città fa schifo? Così com’è non mi piace, è sporca. Noi stiamo richiamando Ecologia Oggi e le cooperative al rispetto del contratto, ma chiediamo anche ai cittadini di rispettare l’ambiente e la cosa pubblica. Questa è la realtà”.

Non nega il disastro in cui versa la città. Anzi, animato da questi argomenti non risparmia le risposte e i chiarimenti, garantendo che il progetto dell’ospedale potrà essere portato a compimento nell’ambito del suo primo mandato. I prossimi passi, dunque, saranno sostanzialmente tre: l’accordo di programma, la conferenza dei servizi, e la fase di progettazione.

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