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Catanzaro, i carabinieri del NORM sono senza divisa. Nsc insorge: “Assurdo, colleghi devono farsi prestare l’uniforme”

«A seguito dei trasferimenti del personale alle Sezioni Radiomobili catanzaresi, molti colleghi “radiomobilisti” sono arrivati senza l’assegnazione del vestiario previsto. Questo implica che il personale trasferito è costretto a reperire in ogni modo il vestiario necessario – prioritariamente giacca a vento e/o stivali, tra l’altro spettanti di diritto per chi svolge il turno di radiomobile, talvolta ricevendoli in prestito da altri colleghi per essere bene equipaggiati e per non disattendere a quanto previsto dai regolamenti vigenti».

È quanto segnala la segreteria provinciale di Catanzaro del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).

«Tutto ciò appare anacronistico e imbarazzante per il solo fatto che il personale è indotto ad elemosinare in prestito una giacca a vento o un paio di stivali per poter lavorare, facendo crescere amarezza e malessere tra i colleghi. Il nucleo radiomobile rappresenta il fiore all’occhiello dell’Arma dei Carabinieri, se non altro per il delicato compito di rappresentare il primo intervento quando i cittadini ci tendono la mano per chiedere soccorso. Ci auguriamo – concludono – che questa situazione assurda e di disagio cessi al più presto e che il Comando Generale intervenga in tal senso».

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Articolo Successivo«Finalmente è stata avviata la procedura esecutiva per la messa in sicurezza, la bonifica e il risanamento ambientale della dismessa discarica di Bagni, a Lamezia Terme. È un risultato che rivendico come esponente politico e che si deve anzitutto all’impegno sul territorio che ho profuso con il Movimento 5 Stelle». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che alla Camera siede in commissione Ambiente, il quale ricorda: «Su mia sollecitazione il procedimento amministrativo era stato aperto dalla commissione straordinaria del Comune di Lamezia Terme, che aveva sottoscritto apposita convenzione con la Regione Calabria, nel giugno 2018. Sono però dovuti trascorrere quasi altri quattro anni di carte e burocrazia, per arrivare all’avvio della fase esecutiva. Oggi raccogliamo i frutti di una lunga battaglia, iniziata nel 2015 e portata avanti con gli attivisti dell’epoca a suon di denunce pubbliche, esposti alla magistratura, assemblee con i cittadini e costante attività di informazione, anche con la televisione tedesca ArteTV, che in un documentario sull’inquinamento nella nostra Calabria raccontò la nostra coraggiosa iniziativa». «Tra l’altro – rammenta il deputato del Movimento 5 Stelle – all’epoca documentai numerosi casi di tumori, malformazioni neonatali e patologie delle vie respiratorie, sia degli abitanti della zona Rettifilo che dei quartieri di Sambiase e Santa Eufemia. Con autorevoli pareri, io e gli attivisti lametini dimostrammo la dipendenza di tali malattie dalle condizioni dell’ex discarica di Bagni. Da parlamentare, poi, avevo ripetutamente chiesto – conclude D’Ippolito – l’avvio della bonifica alla commissione nominata in seguito allo scioglimento per infiltrazioni del Consiglio comunale lametino. Sono stato ascoltato, anche se la burocrazia ha rallentato l’avvio dei lavori».
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