Sono al momento 80 le richieste di riti alternativi presentate al gup di Milano Emanuele Mancini davanti al quale si sta celebrando il maxi procedimento nei confronti di 143 persone finite imputate in seguito all’inchiesta “Hydra” della Dda e dei carabinieri del Nucleo investigativo.
L’ipotesi ha al centro un presunto “sistema mafioso lombardo” costituto da “appartenenti alle tre diverse organizzazioni”, Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra che si sarebbero alleati per fare affari.
Le istanze di abbreviato, tra cui quelle di Giuseppe e Stefano Fidanzati e Bernardo, Domenico e Michele Pace, sono in tutto 72, mentre quelle di applicazione pena sono 8. Il numero però potrebbe ancora salire in quanto 11 imputati si sono riservati di decidere se chiedere il rito alternativo più avanti. Intanto, in queste settimane e prima della pausa estiva, si andrà avanti con il filone di coloro che hanno scelto il rito ordinario.
La prossima settimana, il 16 luglio, discuterà la Procura che dovrebbe ribadire la richiesta di rinvio a giudizio per 63, tra i quali figura Paolo Aurelio Errante Parrino, parente di Matteo Messina Denaro. Entro la fine del mese, questa è la tabella di marcia, il giudice dovrebbe incamerare tutti gli interventi dei legali nell’ambito dell’udienza preliminare.
Dal 10 settembre invece, prenderà il via il processo in abbreviato. La decisione potrebbe arrivare entro la fine dell’anno.